Il mondo del cinema nella sua vastità presenta un numero secondo me ancora scarno di capolavori. Soprattutto in tempi recenti i grandi registi tendono ad adattarsi al trend del blockbuster americano: azione, azione e... azione. Pochi sono i maestri che continuano nel ricercare e nel creare grandi capolavori. Sembra che i debuttanti o le "nuove leve" tendano a creare i film migliori. Hanno avuto comunque grandi maestri: Brian De Palma. Stanley Kubrick, Francis Ford Coppola... Ma nel genere dei gangster movie si deve tutto, o quasi, ad un regista particolare: Martin Scorsese.
Tra i film di spicco (o almeno nel genere) del grande regista, fa la sua figura da prima donna il film "Goodfellas" datato 1991. La storia narra di un ragazzo irlandese che si fa largo nel mondo della malavita organizzata italiana dall'inizio della seconda metà del secolo, in maniera quasi ingenua. Non essendo un "mangiaspaghetti" il suo ruolo è relegato a spalla di un boss di origini italiane, Paulie. Si susseguono vicissitudini mafiose con inganni e amicizie, uccisioni e rapine, fino al tracollo della cosiddetta mafia negli anni 80. La colpa del declinio viene palesemente attribuita dal regista alle paure reciproche dei vari membri della famiglia e all'esplosione della droga ("Lascia stare quella roba") negli anni 70/80, contornati da un massiccio contributo delle forze dell'ordine nello specifico intento di arrestare membri delle cosche.
Il film rigenera e crea un mondo il più verosimilmente possibile vicino alla realtà contrariamente all'aria da "leggenda" che permeava dalla serie de "Il Padrino". Credo che non ci siano gli estremi per considerarlo un documentario sulla mafia. Sarebbe restrittivo. Non è un film d'azione. Sarebbe una bugia. "Quei bravi ragazzi" è IL film di riferimento per ogni gangster movie. Trovare una pecca è praticamente impossibile, ma la si può ricercare in coloro che provano rigetto verso questo filone di film. Per il resto il montaggio è eccellente e alcune delle scelte registiche sono da Oscar (mancato). La colonna sonora è curata in gran parte dal regista stesso in quanto esperto nel campo. Da ricordare infatti, è che Scorsese prese parte al documentario di Woodstock e che nella scena rock mondiale è ancora appassionato tutt'ora. La serie di scene (o meglio uccisioni) con "Gimme Shelter" degli Stones, verso i quali nutre un sentimento d'amore dichiarato (vedi "Shine a light"), di è da incorniciare. Da ricordare l'oscar all'incontenibile Joe Pesci ("Mi trovi buffo?") che si sbizzarrisce in dialoghi e monologhi imperdibili.
Considero personalmente il film come faro dei gangster movie e 1 gradino sotto "Taxi Driver" nella filmografia di Scorsese, ma soprattutto ho voluto rendere giustizia ad un flim che merita il punteggio pieno perchè rimane gradevole, se non migliora, con l'andare degli anni. Capolavoro.
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