Il titolo dice tutto dell'album: "Music For Speeding".
In effetti mentre si ascolta (non sentire) questo benedetto album si ha la sensazione di infrangere la barriera del suono con la propria fantasia, diventare un raggio di sole, non per il sole, ma per la sfida dell'impresa ed essere coscienti di navigare nel vuoto e nel tutto.
Così definirei "Music For Speeding", il quinto album di Marty Friedman, ex Megadeth, che in questo album ha voluto farci capire che il Giappone, il Tibet e una katana non rappresentano tutta la sua passione.
Se proprio devo parlare ai tecnici c'è da dire che questo album è uno strumentale veloce, intrigante e al tempo stesso ondeggiante, rilassante. Si può classificare come Heavy Metal (a volte anche progressive) con fortissime influenze elettroniche, grazie probabilmente ad un ottimo sintetizzatore.
Si inizia subito con un tipico risveglio dal sonno... parlo di "Gimme a Dose", ottima canzone che delinea più o meno tutto l'album, dedito alla potenza e contemporaneamente al riflessivo.
La successiva, "Fuel Injection Stingray", è molto, ma molto carina... ci sono un paio di assoli che fanno rimanere di stucco, accompagnato da un sintetizzatore misurato a genio. Ottima dose anche di potenza... ehm ancestrale. Sì sì penso che l'aggettivo che rappresenta al meglio questa canzone sia ancestrale.
"Ripped" è davvero una della migliori dell'album, con una batteria martellante a rompere il ghiaccio. Dopo un paio di minuti vi sentite parte integrante della canzone. Cambi di tempo e coesione tra ben 3 chitarre assolutamente perfetti. Verso il ¾ della traccia potete trovare anche una bella schitarrata alla rock and roll. Tra una passeggiata in riva il mare e in una casa che prende fuoco.
"Its the Unreal Thing" una cosa irreale davvero!!!!! Probabilmente la più aggressiva e heavy dell'album. Con un ritmica di base veramente paurosa!!! E con una batteria assolutamente di primo piano. Basso utilizzato anche con una certa discretezza. Attenti che qui la potenza si spreca!
A primo acchito "Cheer Girl Rampage" sembra una canzone anni '90 per ragazze delle medie. Ma sotto sotto si nasconde probabilmente la canzone più varia e aperta di tutto l'album. Descrivibile come una marcia di soldati in un bel mezzo di un party per Cheerleader, alquanto curioso...
La sesta traccia è "Lust For Life" classificabile come "la traccia per matrimonio" che qualsiasi chitarrista di classe ha sempre fatto. Ottima a mio parere.
"Love sorrow" è un'altra ballata, ma molto più profonda e passionevole della precedente. Probabilmente parla di un dispiacere d'amore, ma tutta la canzone si presenta come un viaggio spensierante, senza un pelo di agonia. Ottimi i cambi di temi: dal metal al sinfonico naturale, chitarra classica e strutture blues, tastiere di sottofondo da Dio!!
E dopo un break si ritorna sul sentiero che caratterizza "Music for Speeding". Parlo della lussureggiante "Nastymachine", a mio parere la migliore dell'album. 4 minuti e mezzo di velocità, passione e riflessione. Con un basso ben utilizzato,... assoli da un minuto senza interruzione. Se proprio la dovessi descrivere la definirei come un viaggio attraverso un deserto rosso, in una notte blu e con una luna gialla. Da notare che verso i ¾ della canzone Mriedman utilizza lo Shamisen: antico strumento a 3 corde giapponese (guarda caso)... godetevela.
"Catfight" è la più ambigua secondo me. Un misto di potenza e tecnica, ma allo stesso tempo riflessiva. Dopo 3 anni ancora non la riesco bene a classificare. Ottima la batteria. Un mondo a sè...
La decima è "Corazon De Santiago" la riflessiva, la profonda di questo strepitoso album... ritmica in chitarra classica e assoli in chitarra elettrica. Molto difficile da apprezzare, ma comunque di altissimo livello... con un bagliore splendente alla fine.
Sinceramente non sono molto esperto in teorie musicali, giri, scale, arpeggi... Ma penso che "0-7-2" di teoria ne ha parecchia. Credo (spero) che questi 3 numeretti siano alla base teorica o strutturale di tutta la canzone, ma chi ci si raccapezza... Io sono riuscito a distinguere solo due pianoforti e due violini. Voi che ci sentite?
Piombare su uno spazio a quattro dimensioni e cavalcare un'onda di suono. A parer mio è questa la definizione della penultima traccia: "Salt in the Wound". Io odio le canzoni di 2/3 minuti, preferisco fiondarmi su una banalissima di 10 minuti piuttosto che a una seria di 3 minuti. Ciò non toglie che questa traccia è di altissimo livello. Ben strutturata e con tutte le sfumature di una strumentale di classe. A dimenticavo... due minuti.
Per chiudere in serietà "Novocaine Kiss" rappresenta al meglio l'interiorità di "Music for Speeding". Non so, ma a me fa pensare ad un oceano infinito. La più struggente e malinconica dell'album... verso i tre minuti parte uno degli assoli più belli e profondi nel nostro benamato capellone, con una spannung alla fine veramente da pelle d'oca.
Spero che troverete questo album parecchio interessante. E soprattutto spero che questa recensione vi sia piaciuta... no perché ho voluto un po' cambiare approccio rispetto alle precedenti. Usando delle sintassi che non uso parecchio.
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