Ero giovane e così mi sono sposato. Lei aveva quasi 20 anni più di me, ma per me non è mai stato difficile avere appeal con le donne. Tanto che quella testa calda di Berry mi affiancava spesso attrici e cantanti di un certo fascino, durante i concerti. E tra tutte, ho deciso al tempo di legarmi sentimentalmente proprio con la sorella di lui, del boss, di colui che mi aveva accolto nella più grande etichetta discografica del momento. Ma il tiranno non aveva capito che il pubblico voleva sentire la mia voce e non vedere il mio bel faccino. Per lui ero una fottutissima macchina da soldi, una faccia da copertina, il simbolo della Motown. E io avevo sposato lei, Anna, la sorella di Berry Gordy.

Ma ero appunto giovane. Così passavano gli anni sessanta con tutte le mode e approdavano i settanta. Prima, entro in conflitto con Berry che non capiva la profondità delle mie nuove canzoni. Toccavo temi delicati, spingevo il soul verso una musica di protesta e di libertà. Volevo distaccarmi da quell'immagine che mi aveva affibbiato lui. Volevo che contasse davvero la musica, soprattutto che contassero le parole, Cosa sta succedendo? Perché dobbiamo andare a combattere in un posto che non sappiamo nemmeno dove sia? Perché dobbiamo morire in nome di qualcosa di astratto, mentre i potenti della Terra stanno a guardare? Rivolgevo queste domande al Padre nostro, ma anche a mio padre. Perché mi hai reso parte dei tuoi deliri religiosi? Perché provi così tanta invidia per il mio successo, perché ti infastidiscono le mie canzoni?

Poi, l'amore. Conosco questa ragazza, ne vado matto. Nel frattempo mi rendo conto di stare assieme a una persona con cui tutto è finito. Non c'è più amore, non c'è più sesso. Dio vuole che il mio cuore, ma soprattutto il mio corpo, sia spinto sessualmente da un'altra donna. E lo stesso Dio vuole che questa volta sia io molto più grande di lei, o meglio, che lei sia molto giovane rispetto a me. Lei è il motivo che mi porterà a scrivere i miei album successivi. Con Let's Get It On parlo del sesso. Spero di essermi espresso però in maniera non banale, e soprattutto di non essere stato volgare, perché per me il sesso è prima di tutto sensualità. E Janis, la ragazza di cui mi sono invaghito, rappresenta tutto questo.

Il mio matrimonio è ormai alla deriva, nella mia vita non c'è più posto per Anna. Tutto ora è in funzione di Janis. Che sia davvero amore? Non so, a volte gli uomini si impogono false certezze perché non vogliono affrontare la verità. Certo, quello che provavo in quel periodo era qualcosa di molto forte. Ma non c'era soltanto Janis che mi faceva stare bene, che mi distraeva. C'era anche la coca. Ne abusavo, cazzo se ne abusavo, e in quello stile di vita ci ho trascinato anche lei. Innamorati, dipendenti da sesso e droga. E da quel labirinto iniziavano a scappare tanti mostri: erano le immagini che più mi tormentavano, erano i sensi di colpa per aver tradito Anna; era il viso angelico di Tammi, la cantante con cui facevo coppia a fine anni sessanta e che ho visto morire tra le mie braccia. E intanto, dall'altra parte, sempre lui, mio padre. La figura che mi aveva sempre bloccato, trattenuto, plasmato.

In questo abisso mi faccio però assorbire dall'unica cosa che mi ha sempre tenuto su e che, forse, stavo mettendo in secondo piano in questo racconto: la musica. Perché, ricordiamolo, io sono Marvin Gaye, il più grande cantante del mondo! Ovviamente non riesco più a concepire musica che sia separata da quello che mi circonda. Dopo essere stato cantante di pezzi scritti da altri, ormai da diverso tempo sono diventato anche un rinomato autore. Però, per il disco che ho in mente, potrei contattare Leon Ware. Potrebbe darmi una mano per le musiche. We, senti, Leon, ti andrebbe di produrmi questo album? Detto fatto, mettiamo in piedi questo fantastico sodalizio artistico.

Ti voglio, Janis, ti voglio, ma voglio che anche tu voglia me. Lo vedi? Questo è il secondo disco tutto in funzione di te. La musica, i testi, tutto parla di te. Leon ha interpretato benissimo ciò che gli avevo chiesto. Penso che questo sia il mio disco più sensuale in assoluto. Non so se sia anche il più riuscito, ma poco importa. Volevo che tu godessi di questa dichiarazione d'amore per te. Perché di te sono dipendente, giorno e notte, notte e giorno. Dammi il tuo corpo, vieni con me, angelo. Di quello che sarà domani, ora, poco importa. I demoni, adesso, lasciamoli da parte. Quelli, al massimo, ci stanno bene sulla copertina del disco. Tutti insieme, in una danza selvaggia.

Tutti insieme, che danzano.

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