Anno di ritorno importanti, questo 2013. Se già la rimpatriata dei Litfiba storici in primavera aveva fatto segnare il tutto esaurito praticamente ovunque, altro evento sicuramente degno di nota, anche se meno "strombazzato", è il ritorno sul palco dopo quindici anni di alcuni dei protagonisti di quello che fu il Consorzio Suonatori Indipendenti, gruppo storico del rock indipendente degli anni Novanta. Reincarnazione più matura e completa dei sempre splendidi CCCP Fedeli alla Linea, il gruppo fu autore di almeno due album, "Ko de Mondo" (1994) e "Linea Gotica" (1996), che contribuirono a scrivere pagine importanti della musica di questo Paese.
Il riavvicinamento tra i quattro era già avvenuto tempo fa ed in contesti differenti, prima con le varie date di "30 Anni di Ortodossia", tour con cui Zamboni ripercorreva la sua lunga carriera, e poi con la messa in scena de "Il Fantasma dell'Opera", sonorizzazione del noto film muto a lungo rimasta in un cassetto. Meno discussa dell'altra reunion dell'anno, come si è già detto, anche a causa del fatto che, per prima cosa, il nome in locandina non è quello dei CSI, e dall'altra parte né Ginevra Di Marco né Giovanni Lindo Ferretti sono della partita. "Non è una reunion del gruppo, sono quattro amici che si ritrovano a suonare il proprio repertorio". Chiaro e semplice.
Il Bitte di Milano, Arci dalle parti di Segrate, inizia a riempirsi già da tarda sera e francamente non si capisce quali sia il senso di far iniziare il concerto addirittura a mezzanotte, con il locale ormai pieno già da un'ora. Ragazzini e adolescenti non pervenuti, il pubblico è costituito in larghissima misura da quarantenni, gente che, ai "tempi d'oro", aveva si e no venticinque anni, e non si capisce bene se vederla come una festa tra vecchi amici che si ritrovano dopo tempo, sopra e sotto un palco, o se come l'ennesima serata per reduci nostalgici fuori tempo massimo. Con un mercato discografico ormai in stato di coma profondo da almeno dieci anni e nuove leve che raramente hanno qualcosa di significativo da dire, sembra che il revival sia l'unica soluzione, con "ritorni di leggende" a non finire, peccato che spesso tra questi ci siano anche gruppi che già ai tempi erano di considerati di seconda o terza fascia. Discorso diverso quello di stasera, che, quantomeno, non presenta altisonanti nomi in locandina se non quelli dei protagonisti, e delle loro storie artistiche, e da subito vuole essere un evento "soft" e rilassato, senza creare alcun tipo di attesa del tipo "sarà l'ultima volta". Angela Baraldi, vista la sua vicenda artistica sia con Zamboni che con Canali, è ormai forse l'unica capace di stare su un palco senza far rimpiangere più di tanto il Ferretti dei tempi migliori e ormai queste incursioni in territorio CCCP/CSI sono diventate anche un po' sue. Il suono, e lo si capisce già dall'iniziale "A Tratti", è quello, riconoscibilissimo già dalla prima nota, e non c'è bisogno di stavolgere o ritoccare brani già perfetti in partenza. "Siamo qui tutti per lo stesso, per esserci", dice Zamboni sornione dal palco, facendo subito capire che ormai non c'è più spazio per vecchie ruggini. Maroccolo è come al solito sorridente, Magnelli è seduto dietro ai suoi magnellophoni e Canali controbilancia perfettamente il suono di Zamboni. La scaletta, che una volta conclusasi sulla carta andrà avanti per acclamazione, riassume alla perfezione il cammino artistico dei quattro, dal mitico "Epica Ethica Etnica Pathos" fino a "Tabula Rasa Elettrificata", quell'album che nell'estate del '97 proiettò inaspettatamente i CSI ai vertici delle classifiche.
"Maciste contro Tutti", "Finisterre", "Cupe Vampe", "Irata", "In Viaggio", i brani si succedono senza soluzione di continuità, in un crescendo che francamente lascia positivamente stupiti, non solo nel constatare come da tempo, purtroppo, non si assistesse ad un concerto di questo tenore, ma anche nel vedere/ascoltare come brani che ormai hanno anche più di vent'anni sulle spalle non siano assolutamente invecchiati, anzi risultino attualissimi, sia a livello di sonorità che di liriche. Si potrebbero fare varie considerazioni, ad esempio constatare come i signori in questione siano invecchiati molto meglio di loro colleghi o come dischi pe(n)santi come "Linea Gotica" non abbiano perso un'oncia del proprio fascino, veri pezzi di un artigianato musicale che per fortuna non sembra essere andato del tutto perduto. "Emilia Paranoica" non sarebbe stata nemmeno in scaletta, ma alla fine la si fa lo stesso, così come "M'importa 'na sega", richiesta a gran voce. Sarebbe apprezzabile se questo tour finisse su cd, una testimonianza di queste serate farebbe piacere. E alla fine, considerando anche lo spessore delle varie esperienze solistiche delle persone coinvolte, viene da chiedersi se, casomai con una nuova sigla, non potrebbe essere possibile un ritorno anche in studio dei quattro, continuando una storia musicale e umana iniziata ormai oltre trent'anni fa.
Scaletta:
A TrattiForma e SostanzaIn Viaggio Unità di ProduzioneMacistre Contro Tutti/FinisterreDel MondoGuardali negli OcchiLinea GoticaBlu NarkosAnnarellaDepressione CaspicaFuochi nella NotteIrataCupe VampeBuon Anno RagazziM'importa 'na SegaEmilia ParanoicaAngela Baraldi, voceMassimo Zamboni, chitarre e voceGiorgio Canali, chitarre e voceGianni Maroccolo, basso e chitarreFrancesco Magnelli, tastiere e voceSimone Filippi, batteria
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