Mostri sacri.

Ecco cosa sono i Massive Attack per me. È la prima volta che mi accingo ad una recensione su di un loro lavoro e lo faccio con un misto di riverenza ed inquietudine. Tanto ho amato il primo periodo quanto un po' mi ha deluso il loro percorso dopo la defezione di Mushroom.

Sin da 'Mezzanine' il loro sound si è fatto meno black e personalmente anche meno affascinante nonostante l'altissima qualità dei loro lavori. Ma mettendo nel lettore questo 'Danny The Dog' (colonna sonora dell?omonimo film prodotto da Besson) in un determinato periodo che mi vede alla ricerca di suoni più freddi e vicini alla techno-ambient sono rimasto piacevolmente colpito.

Come per il precedente '100th Window' l'organico dei Massive Attack è ridotto al solo Robert 3d Del Naja (l'anima più oscura e ritmica e meno soul) con il supporto in fase compositiva del produttore Neil Davidge ed in fase di registrazione di numerosi musicisti. Il mood dell'album è oscuro e fortemente ritmico, rimanda ai suoni di casa Warp ponendosi come ipotetico tramite tra i malvagi trip-hop di Aphex Twin ed i minimalismi simil-techno dei Boards Of Canada. Ma non solo, vi sono forti fascinazioni verso distorsioni chitarristiche stile nu-metal e dilatazioni post-rock. Altri pezzi invece rimangono più elettronici, per esempio "Two rocks and a cup of water" e "Sweet is good" in cui è chiara l'impronta che i magnifici Cluster hanno avuto sulla mente del giovane Robert, oppure la title track in cui viene palesato tutto ciò che 3d ha imparato dalle collaborazioni col compositore Craig Armstrong.

Bello veramente questo 'Danny The Dog', mi viene quasi da considerarlo come una versione molto più dark di 'Geogaddi' dei già citati Boards Of Canada. Ma per il futuro dei Massive spero comunque in un degno ritorno a suoni giusto un pochino più black.

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