Li abbiamo aspettati per anni! Ci sarà un motivo in base al quale i Mastodon godano di così poca considerazione in Italia e arrivino solo al quarto disco a fare una data da headliner! Ci sarà un motivo... ma io non lo conosco! Si va a Milano(e figurati) quindi, questa è l'occasione perfetta! All'inizio avevo letto zero gruppi di supporto poi qualche giorno prima vengono confermati tali Totimoshi, trio di San Francisco dedito a una misto di punk e metal!

Riesco a perdermeli a causa del traffico milanese e quando entro alle 21.00 spaccate ai Magazzini Generali il loro set è finito da circa 30 secondi. Poco male ma anche no perchè è tutto già pieno e io che credevo di essere arrivato in anticipo. Vabbè solito cambio di palco al rallentatore e poi fanno il loro ingresso i quattro scoppiati più cazzoni della musica heavy!

Zero parole, veloci cenni di saluto e attaccano con "Oblivion". Si lo sapevano tutti alla fine, che avrebbero fatto "Crack The Skye" al completo! Dalla prima all'ultima! Il pubblico è in visibilio e il pogo è discontinuo, sono tutti più concentrati sulla musica e sulla movenze dei Mastodonti. Brent Hinds è al solito il più sbronzo dei 4, barcolla vistosamente e ogni tanto prende a saltellare per il palco ma signori e signore non sbaglia una cazzo di nota nemmeno apagarlo! Il suo alter-ego Bill Kelliher invece fa la parte del distaccato, poche occhiate sospette alle prime file ma verso la fine si scioglierà anche lui. Troy Sanders e Brann "La Piovra" Dailor invece se la ridono alla grande: il primo quando suona fa le stesse facce che ha nei video, l'altro è semplicemente il miglior batteraio in ambito heavy-e-non che si sia visto negli ultimi anni sui palchi terrestri! Brann iu ar de best, ti adoro! Amen! Poi canta pure, cioè nonostante combina l'inferno (con un drum set ridottissimo) canta pure. Della serie "me la canto e me la suono". Cosa sconvolgente, il pubblico sapeva tutti i testi, manco fossimo a un concerto di Eros Ramazzotti! Panico su "Divinations" (prime file completamente schiacciate) e momenti di grande pathos sulla splendida suite "The Czar" e sui continui capovolgimenti fronte di "The Last Baron" (opportunamente tagliata di 3,4 minuti nella parte centrale e in quella finale per la sue eccessiva lunghezza).

Brent ad un certo punto imbraccia pure la dodici corde ma a nessuno ne è chiaro l'utilizzo. Chissenefrega perchè questi qui suonano a mostro! Escono e rientrano dopo pochi minuti per la seconda parte che andrà a toccare gli altri album del quartetto. Da "Blood Mountain" pescano solo la devastante "Circle Of Cysquatch" (con il riff macigno/finale che ci riporta alla mente i migliori Sepultura). Poi il pogo diventa insostenibile e il crowd surfing sfrenato quando infilano una dopo l'altra "Aqua Dementia" e la micidiale doppietta amarcord  "Where Strides The Behemoth"/"Mother Puncher". Quando attaccano a cantare tutti e quattro e ascolti cosa combinano ti verrebbe voglia di salire sul palco a baciargli le Vans! Tutte di fila senza interruzioni, con "Iron Tusk" ci facciamo veramente del male e l'attacco di "March Of The Fire Ants" suona un pò come se ci stessero dicendo: Ok adesso ce ne andiamo ma con questa vi spacchiamo il culo ed è peggio per voi! Si, i Magazzini diventano veramente una bolgia e poi tutto finisce.

Se ne vanno buttando plettri e bacchette a destra e manca e finalmente parlano anche biascicando qualche ringraziamento a metà tra italiano e inglese. Dopo spesa obbligatoria al bancone merchandise per prendere una maglietta e un poster di dubbio gusto. Esci fuori e c'è gente che distribuisce il flyer del nuovo disco degli Airbourne... cioè cazzo noi ci siam visti il gruppo più migliore, migliorissimo actually e tu te ne esci con quattro checche che imitano gli Ac/Dc. Non c'è più  religione musicale. Il giorno dopo bufera di neve su Milano e aereo che parte con un ritardo di 4 ore. Fa nulla, torno a casa e mi sento Mastodontico! Ghhhh!

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