La prima volta che ho sentito vagamente parlare di Matt Costa, è stato in preparazione del concerto di Jack Johnson a Milano, lo scorso inverno.

Era tra i gruppi supporto, così mi scaricai qualche pezzo giusto per non essere completamente ignorante, ma dopo l'esibizione del concerto, me ne innamorai profondamente, riascoltando il cd in continuazione.

Il suddetto album si chiama "Songs We Sing" ed è uscito del 2005 sotto etichetta Brushfire Records (ecco perchè Jack Johnsons, gli ALO ecc...). È preceduto da un EP che contiene alcune canzoni, inserite poi nell'album, ed è composto da una dozzina di pezzi. Tutti rigorosamente eseguiti con in mano la fedele chitarra acustica. Infatti questo è uno di quei casi preziosi in cui una silenziosa chitarra acustica può essere più potente di un urlo elettrico.

La dolcezza della voce è direttamente proporzionale alle atmosfere che crea con la melodia, la semplicità dell'acustica ai ritmi incalzanti che parlano di amore, di Whishey e di vino, di polvere e della luna.
Ascoltando pezzi come "Sweet Rose", "Behind The Moon" o "Song We Sing" lo immagini vestito da cowboy, armato di banjo, texani e un filo d'erba in bocca, che suona sotto un albero secolare nelle praterie americane, e invece viene fuori che è un ragazzo che arriva direttamente dalla California e che in passato è stato anche uno skater non male e che iniziò la sua carriera musicale per caso, e collaborò con gruppi come Pinback, Modest Mouse e gli Shins!!

Niente male davvero sto Matt Costa!!!

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