Sono in un negozio di dischi e non so cosa prendere, al solito le indicazioni di carta stampata e siti rimbombano nella testa creando un casino pazzesco... ma cosa prendo... cosa prendo? Ahhh, una copertina meravigliosa, un disco consigliato: un virato seppia con un uomo che fuma a un tavolo da caffè, interno da bar praghese, un gatto nero al suo fianco... fantaisies.
Lo prendo al volo, non so cosa aspettarmi, ma la copertina mi ha stregato... soggiogato, c'è qualcosa in cui mi riconosco, in cui mi sono riconosciuto da sempre... la tristezza direte voi? Forse, ma non lo stilema del poeta maledetto veh?
Torno a casa e inizio l'ascolto, ero già incazzato e depresso come una piattola debellata... due secondi, un arpeggio in sottofondo, echi in lontananza, le voci si sommano, entra un violoncello e la melodia parte... così lenta, così dilatata e delicata... disperata e disperante.
Ma cosa aveva nel cuore quando ha registrato questo disco? Mi vengono subito in mente Elizabeth Anka Vajagic, o i mai troppo lodati Mazzy Star, Lisa Germano o....i Third Eye Foundation, che scopro essere il gruppo di origine di questo misterioso Matt Elliott.
Il pezzo più emozionante: The Kursk... inizia con suoni di un campo di battaglia, le voci concitate dei soldati, lo scavare dei cingolati, poi comincia il giro lieve di accordi, inizia una voce, si attacca il cello e le voci si sommano con un dolcissimo e ispirato spirito sacro, come se fossero gli spiriti dei soldati stessi che cantano, esalati dal luogo del massacro.
Impossibile staccarsi dall'ipnosi di questo disco, ci si immerge nelle volute di fumo che esala la sigaretta in copertina... ci si fa cullare dagli organetti da circo che s'intrufolano quì e là, a volte pare di sentire una filastrocca Waitsiana; intanto il viaggio nella malinconia continua.
C'è anche qualcosa di molto politico in questo disco: un grido soffice contro la guerra nei testi e nei campionamenti che Elliott inserisce quì e là... un'invocazione disperata ad un mondo senza pace, considerando che, secondo molti storici, le giornate complessive senza scontri armati da quando è iniziata la storia umana sono solo 80.
Ascoltatelo assolutamente, se siete fanatici d'Assenzio tanto meglio, io che non bevo più mi accontento del disco, saluti.
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