"Non leggerla assolutamente."

"Va bene, ma scusa, perché?"

"Ne rimarrai colpito, esterrefatto."

"Mah, se lo dici tu ci credo."

E' stato più o meno questo il ritornello che ha accompagnato i giorni precedenti alla visione di questo film. E siccome colui che mi ha consigliato la pellicola è un mio grande amico, che stimo capace di intendere e volere ci ho creduto. Mi sono seduto per vedere il film senza pregiudizi. Anzi, con una certa curiosità, dovuta anche al fatto che poco prima avevo visionato "L'angelo sterminatore" del maestro Bunuel, che aveva solleticato non poco la mia vena cinematografica. Ma questa è un'altra storia e mi pare giusto procedere con ordine, partendo dalla trama di "Cloverfield". Per la verità è piuttosto semplice.

A Manhattan un mostro che porta con sé piccoli e graziosi parassiti attacca la città in seguito all'esplosione di una petroliera. Un gruppo di ragazzi filma il tutto con una telecamera e cerca nello stesso tempo di salvare un'amica ferita. Alla fine però muoiono tutti (e ci voleva aggiungerei io!) ed il mostro viene bombardato che nemmeno Hiroshima e Nagasaki. Insomma un bel filmino allegro, che sembrava la riedizione, nemmeno tanto riveduta e corretta, di Godzilla.

La pellicola ha nel suo maggiore punto di forza anche il più grande difetto. L'idea di far vedere l'intero film come se  fosse girato con una telecamera è sì decisamente interessante, ma anche molto stupida. Se io fossi colui che possiede la telecamera e ci fosse un mostro schifoso e cattivo davanti a me penso che l'ultimo pensiero sarebbe riprenderlo e commentarlo. Come anche scappare e mettersi in salvo sarebbe tutt'uno invece che fare battute su barboni in fiamme. Perciò la telecamera, che in principio poteva essere qualcosa di quasi geniale, si rivela un flop completo, anche perché una telecamera che prende botte più di un pezzo di ferro dal fabbro e funziona ancora perfettamente, è almeno ridicola se non paradossale.  

Altra cosa veramente divertente è stata la frase detta dal mio amico: "Ma è fantascienza!". Sì, è vero, è fantascienza, ma non so se pare normale che una ragazza venga trafitta da parte a parte da uno spintone metallico, non muoia dissanguata, venga liberata, faccia oltre cinquanta piani a piedi, corra, cada da un elicottero e parli come se nulla fosse. Magari interponendo qualche "Che male" fra una battuta e l'altra. Forse nemmeno Clark Kent alias Superman ne sarebbe in grado. Ma sorvoliamo, è "fantascienza", no? Magari anche di pessima qualità. A metà del film si ha poi, per coloro che non sono proprio a digiuno del genere, di aver già visto qualcosa. Questo mostro che attacca tutto e sembra imbattibile, come già detto sembra Godzilla, la sceneggiatura sembra copiata pari pari da un film a caso fra quelli etichettati come "fantascienza" e per finire molto simpaticamente TUTTI i protagonisti muoiono, forse per dare un senso drammatico al film.

Non so, non mi convince. C'è chi dice che "Cloverfield" è un capolavoro, chi che è il nuovo "the day after Tomorrow", ma io dico che è una gran furbata commerciale, fatta per sensibilizzare un branco di pecoroni giunti al cinema quasi per caso sul tema dell'ambiente (il mostro nasce o si risveglia, non ci è dato saperlo, dopo che una petroliera si arena accanto alla statua della libertà) e per far vedere loro le conseguenza della solita azione umana. Intanto ho perso ottanta minuti della mia vita per qualcosa di già visto.

E alla faccia di Bunuel.

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