Ho aspettato qualche giorno a recensire, è diventato qualche mese.
Ora è trascorso quasi un anno e non so che dire, azzerate le pretese.

Stupido io, perché una cosa azzeccata avrei potuto dirla, al tempo: andate a vederlo al cinema.

Mi pare che il periodo di uscita del film coincidesse con Youth (probabile mattonata sulla sacca che ho abilmente evitato, ma mai dire mai), più o meno come (MI PARE NON SON SICURO) era accaduto con Gomorra e il Divo. Potrei dire cazzate sì, anzi posso, ecco perché lo faccio.

In ogni caso ho scelto tra uno dei due, perché temevo per entrambi, e per fortuna mia è stata una di quelle volte in cui te la mettono nel culo ma godi, perché mi è andata bene. Garrone me l'ha proprio sistemata ben bene nel culo: ha radunato un bel po' di nomi, ci ha messo dentro John C. Reilly (io ringrazio), ha buttato giù una sceneggiatura tratta da tre racconti di papàfiabe Giambattista Basile, e poi si è seduto alla regia e ha fatto il miracolo.

Da quando sono nato penso di non aver mai visto, al cinema, un fantasy italiano come questo.
Aspè adesso ho messo troppi filtri, sennò pare "è di sicuro il miglior panino che abbia mai mangiato in estate, mentre indossavo la sciarpa, nella provincia Verbano Cusio Ossola, mentre riponevo gli occhiali da sole per sbaglio nella custodia degli occhiali da vista." Quindi ricapitolando:

Da quando sono nato penso di non aver mai visto un film fantasy italiano come questo.
Ne ho tolto solo uno ma suona già meglio. Ma poi una volta che ci butto "penso" chi m'ammazza?

Tre racconti separati narrati con un serrato montaggio alternato, che non si prendono sul serio, ma fanno sul serio cristo santo. Mostri marini e terreni, sangue elengantissimo (specie in una scena che sarà passato un anno ma chi cazzo se la scorda), incantesimi e mega pulci.
Recuperàtelo voi. O recùperatelo tu.

Da quanto sono nato, come cinema questo, fantasy.

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