Un uomo "senza nome" lavora all'interno del traffico di droga londinese, fedele amico di uno dei boss più potenti della capitale inglese. Quest'uomo ha ormai deciso di abbandonare il giro: l'ultima chiamata del suo "padrone" lo coglie di sorpresa. Infatti egli deve sbrigare ancora due piccoli lavoretti e poi potrà godersi tutto ciò che ha sempre voluto. Questi due ultimi compiti però lo metteranno in severa difficoltà...

"The Pusher" è un titolo proveniente dal Regno Unito uscito nel 2004 e targato Matthew Vaughn, quì al suo primo lungometraggio dopo aver già lavorato come produttore in diversi altri film inglesi tra i quali Lock & Stock e Snatch. Un film che riprende proprio dai due titoli sopra citati il taglio di genere ma che elabora una sua sostanza, soprattutto grazie allo ottime capacità di Vaughn. Se infatti la storia di base sembra quella del solito gangster, l'evolversi della vicenda diventa man mano più intricato fino a diventare addirittura troppo complesso. Non siamo quindi di fronte al solito gangster movie in cui ogni singolo fatto viene risolto con la pistola, ma l'elaborazione del film segue diversi piani che si ingarbugliano nelle molteplici vicende che il regista ci pone davanti.

Avremmo quindi sparatorie, momenti più pacati e altri thrilling e anche la crisi del protagonista, l'"innominato" Daniel Craig, che svolge abbastanza bene il suo ruolo. Infatti il suo personaggio dopo una serie di difficoltà inizia a doversi guardare alle spalle anche da coloro che credeva amici, in un saliscendi di emozioni. Vaughn oltre a creare un film in cui ha inserito tutto questo, ha dato vita principalmente ad un'opera che sa essere divertente e tesa e che rappresenta (ancora una volta) l'ascesa e la discesa di un uomo, nel tentativo di migliorare le propri condizioni di vita. Un uomo che non voleva altro se non riposarsi, distruggere la  targa "criminalità" che si è portato dietro per tutta la vita.

Nota di merito va spesa per un buon cast, per un discreto ritmo ma soprattutto per la notevole fotografia curata da Ben Davis, che fa risaltare in maniera più che efficace le forti tonalità di colore e dona alle location un senso di modernità che si incastra a meraviglia nel clima del film, così come nella rappresentazione di Londra che ne deriva.

"The Pusher" è quindi una pellicola che merita anche se ripropone un po' i temi tipici del genere, rimescolati però in un'atmosfera e in una modalità nuova ed avvicente. Buona visione.

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