Quando entra il Moog di “Questo forte silenzio”, pezzo d’apertura di tutti i concerti del Tour Raduni 2005, si sente vibrare l’aria nel locale brianzolo. L’atmosfera ai concerti del cantante romano è sempre intima e rilassata, un po’ per la scenografia “domestica” che ha accompagnato questo tour (sul palco sono disposti, tra i musicisti, un tavolo con una bottiglia di vino, un frigorifero, diverse abat-jour e un vecchio televisore), un po’ perché lui è un padrone di casa cordiale e divertente e, pur non lasciandosi andare troppo in chiacchiere, ti fa sentire a tuo agio ed in buone mani.

La band che da questo Tour lo segue, e che vede alla chitarra Massimo Roccaforte, già sulle scene con Carmen Consoli, è affiatata e segue nel migliore dei modi l’altalena di dinamiche del proprio leader riccioluto, coccolando il pubblico con ballate dolcissime ”Il timido ubriaco”, “L’Amore Pensato” (scritta a quattro mani con Silvestri ndr) e facendolo saltare con pezzi riarrangiati tiratissimi nella versione live (“Una musica può fare”, “La Favola di Adamo ed Eva”). Nello spettacolo trovano spazio anche due cover: “Next To You” dei mitici Police (ai quali Max ha dedicato anni fa una Band Tributo... I Polìs), nella versione identica a quella del concerto di Boston di Sting e soci, e “Get Up, Stand Up”, di Marley, con un finale noise anomalo, ma molto interessante. La serata prosegue piacevolmente, il pubblico è entusiasta, e Max gli deve regalare ben cinque pezzi “non previsti” in scaletta, tra i quali “Vento D’ Estate”, malinconica ballata composta insieme all’amico Niccolò Fabi, e “Cara Valentina”, primo singolo di successo del cantante a livello televisivo, e nel quale video comparivano, anche se pressoché irriconoscibili in quanto truccatissimi e in veste ottocentesca, Federico Zampaglione, leader dei Tiromancino, la moglie e il padre di Max. I testi delle canzoni sono frutto del lavoro di Francesco Gazzè, scrittore e poeta fratello di Max e sono caratterizzati da metafore delicate e frequenti riferimenti al poeta francese Stephane Mallarmè ("Su un ciliegio esterno", ndr).

Dopo il concerto Gazzè si è fatto avvicinare senza problemi dimostrando la natura realmente genuina che lo contraddistingue e la manifestando una sincera voglia di confrontarsi e dialogare con il suo pubblico. Grande Max.

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