Nonostante con questo “Risk To Exist” siano arrivati al sesto album di inediti (tre dei quali entrati in top ten in UK), i Maximo Park fanno parte di quella pletora di band che non hanno mantenuto quanto promesso coi primi lavori.
Ci riprovano con questo nuovo album, prodotto da Tom Schick (Wilco), e stavolta centrano parzialmente il bersaglio. Siamo ben lontani dalla gloria ottenuta con i primi due lavori “A Certain Trigger” ed il sempre ottimo “Our Earthly Pleasures”, ma la barra torna a raddrizzarsi e a livello qualitativo si riassestano perlomeno al livello del buon terzo lavoro “Quicken The Hearth”.
Il disco inizia bene con due dei tre pezzi scelti per anticiparlo: “What Did We Do to You to Deserve This?” è una partenza sufficientemente nervosa e lanciata, “Get High (No I Don’t)” è furba quanto basta da ricordare nostalgicamente le prime cose della band e “What Equals Love” è strepitosamente catchy e fresca, forse il loro miglior pezzo in dieci anni.
Dopo questo ottimo trittico si inceppa qualcosina: il lead single “Risk To Exist” è sufficiente ma troppo di maniera, successivamente purtroppo i riempitivi si fanno troppo frequenti (“I’ll Be Around” su tutte, ma anche “Work An Then Wait”, “Make What You Can” e la chiusura “Alchemy” scorrono senza lasciare traccia e oscillano tra il mediocre ed il bruttino).
Per fortuna, in mezzo a tanta insipidità ci sono dei picchi qualitativi che alla fine permettono al lavoro di strappare una dignitosa sufficienza: “My Hero” pulsa e saltella che è un piacere, “The Reason I Am Here” è un instant classic indie al cento per cento e “Respond To The Feeling” rivitalizza l’opera giusto prima dello scialbo finale.
“Risk To Exist” è un ritorno assolutamente non imprescindibile, ma almeno permette a Smith e soci di recuperare un minimo di vitalità, sperando che il futuro porti cose più interessanti e degne del talento dei Maximo Park.
Miglior brano: What Equals Love?
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