Il 3 Aprile 1991 Yngwe Ohlin, meglio conosciuto come Dead, uomo pazzerello noto per essere un maniaco depressivo con gli hobbies, di esporre corvi in putrefazione durante i suoi concerti e incidersi le braccia con un coltello di tanto in tanto, decide di farla finita sparandosi un colpo di fucile in testa.
Purtroppo il cantante (che reputo il miglior vocalist che abbiano avuto i Mayhem) non ha inciso nessun album studio con la band norvegese. L'unica testimonianza che abbiamo di Dead dietro ai microfoni, è rappresentata da "Live In Leipzig", registrato esattamente quattro mesi e una settimana prima del suicidio del grandissimo singer, vale a dire il 16 novembre 1990 all'Eisfeller di Lipsia.
Probabilmente, in quella fredda notte tedesca si trovava sul palco la migliore formazione Black Metal che ogni fan di questo genere che si rispetti possa mai desiderare: il fondatore dei Mayhem Euronymous alle sei corde (che ritroverà il suo amichetto Yngwe all'inferno il 10 Agosto di due anni dopo, ucciso da Varg Vikernes, meglio conosciuto come solista sotto il nome di Burzum), Necrobutcher impegnato al basso, Hellhammer dietro le pelli e, ovviamente Dead alla voce.
Finita questa piccola introduzione e sapendo che ne avrete ormai le palle piene della storia di questi quattro depravati passiamo ad analizzare il disco vero e proprio.
Il live si apre inquietante con la chitarra di Euronymous e le voci del popolo, che attendono con impazienza il massacro, inaugurato dalla voce ruggente di Dead che con l'urlo ONLY DEATH IS REAL! dà inizio all'immancabile "Deathcrush", monumentale nei suoi cambi di tempo pazzeschi, anche rallentata di molto rispetto alla versione album.
Secondo pezzo è la violenta "Necrolust", dove la voce di Dead fa accapponare veramente i capelli soprattutto nel ritornello e dopo una breve pausa dove Ohlin incita la folla in delirio con quel famoso Come on Leipzig!, Hellhammer dà inizio a "Funeral Fog", altro pezzo diventato storico grazie alla sua brutalità.
...When it's cold and when it's dark, the freezing moon will obsess you!... Così, grazie ad una presentazione da pelle d'oca viene aperta "The Freezing Moon", sicuramente uno dei migliori pezzi della band norvegese grazie anche ad una parte iniziale veramente bella.
... Are you, dead, uh? CARNAGE!... Così inizia, assieme al basso di Necrobutcher l'omonima Carnage, pezzo estratto dal vecchio demo "Pure Fucking Armageddon", forse il pezzo suonato con più cattiveria del live e un fischio assordante (complice la schifosa produzione) passa la fiaccola a "Buried By Time And Dust", seguita a ruota da quella gemma chiamata "Pagan Fears".
Arriva ora il momento dell'ossessiva "Chainsaw GutsFuck", anch'essa rallentata, che trasuda cattiveria da ogni nota.
E' giunto ora il momento di arrivare alla fine, con una canzone che potrebbe veramente essere usata come colonna sonora dell’apocalisse... Come on, Leipzig, come on! Join Us, PURE FUCKING ARMAGEDDON!, il giusto finale per un live monumentale (e ci ho fatto pure la rima)...
Non mancano certamente gli errori da parte dei quattro, ma sicuramente l'obiettivo dei Mayhem non era arrivare in un palco e suonare con perfezione tutte le tracce restando praticamente immobili (mi vengono in mente dei certi Dream Theater), ma colpire il pubblico (forse cosa più importante nella musica che sfoggiare la propria tecnica facendo sembrare il concerto una lezione di chitarra o basso), ricorrendo anche non poche volte a show nauseanti.
Non è per niente da buttare in ogni caso la performance dei quattro, dove la chitarra fredda di Euronymous come un'ascia tagliente assetata di sangue tritura tutto quello che gli capita appresso, il quattro corde di Necrobutcher, con la sua distorsione graffia tutto ciò che si possa graffiare e le martellate assassine di Hellhammer creano un'atmosfera che può essere descritta solo con il termine terrificante. Il tutto viene letteralmente sovrastato (e a volte viene anche da dire "Per fortuna") dalla voce disumana di Dead, che in molti casi copre gli errori dei propri compagni e che avrebbe veramente potuto dare molto ai Mayhem, mentre con il gruppo è riuscito solo a registrare questo disco e comparire nella copertina, dove è rappresentato nella foto storica che lo raffigura avvolto nell'orcurità illuminato solo dal suo candelabro e in quella del bootleg "Dawn Of The Blackhearts" dove troviamo la foto del buon Dead con il cervello spappolato, immortalato nella mattina post-suicidio.
Purtroppo la produzione è ai limiti dell'ascoltabile (scelta tra l'altro voluta), ma questo non toglie che questo sia un signor live che ha contribuito a dare una forma ben definita ad un genere già ad uno stato embrionale: quel Black Metal a volte esaltato e a volte giustamente criticato.
Per la cronaca sarebbe un cinque secco, però devo anche affermare che ODIO totalmente i Mayhem come persone, a mio parere i classici maniaci falliti che purtroppo nella vita sono riusciti a realizzarsi solo con la musica.
Saranno pure giudizi personali, ma a causa di questo "Live In Leipzig" perde il cinque prima assegnato e prende un 4, voto in ogni caso molto alto che permette a questo disco registrato dal vivo di entrare nell'olimpo dei migliori live di tutti i tempi.
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