La musica dei Meat Puppets è un paradosso. E' l'ironia, la felicità, la rabbia, la malinconia, la spensieratezza, l'ubriachezza, la stupidità, la disperazione. La musica dei Meat Puppets è come una lunga risata deficiente nel bel mezzo di una cerimonia funebre.
E "Meat Puppets II" è spontaneo ed originale così, come viene.
Se non resistete al chiasso e alla batteria frustrante di "Split in Myself Two", tranquilli, interviene "Magic Toy Missing", un country schietto e veloce che suona come una scazzottata tra orde di balordi ubriachi in un qualunque bar dell'Arizona. "Lost" è una spensierata e innocente sonata che ci illude che Kirkwood sia ottimista; un illusione che viene spezzata dalla triste "Plateau". La voce di Kirkwood diventa il lamento di un ubriaco e la ballad è pervasa da un pessismismo senza radice. Più che tristezza, lo chiamerei disagio, quel disagio che comporterà il sound grunge metropolitano della scena di Seattle. Succede "Aurora Borealis"; a due accordi potenti di chitarra si alternano dei dolci arpeggi. Ci prende per il culo.
Se "Plateau" era un lamento, "We're Here" è un raggio di sole che purifica l'inferno. Un cantato tranquillo, un ritornello suggestivo e uno spiraglio psichedelico a metà brano. La quiete dopo la tempesta. Ma calmi, non è ancora finita. Infatti, dopo la batteria cadenzata di Bostrom e l'allegria vagamente folk di "Climbing", arriva la fulminea e frenetica "New Gods", dalle sonorità noise punk. Distorsioni, urla, rabbia e un basso decisamente fuori posto. Baccano. "Oh Me", che è decisamente l'ennesima presa per il culo, ci prepara per l'apice della depressione e del disagio: "Lake of Fire". Questa ballata, che poi tanto ballata non è, è una perla da tenere stretta. La voce non è mai stata così espressiva, le chitarre mai così incisive nelle loro "distorsioni delicate". Lagna sublime. L'apice dei pupazzi di carne.
"I'm a mindless idiot" è un' immaturo e svogliato divertissement, dalla chitarra dal sound mediterraneo. La Fender Telecaster di Kirkwood parla e dice: "Basta Curt, è quasi mezz'ora che mi torturi". E' l'ironia. Concludono il capolavoro gli accordi di Kirkwood e il fischiettio da film western di "The Whistling Song" che calano il sipario e danno fine a queste piacevoli lamentele.
Io considero "Meat Puppets II" come uno tra i pentoloni musicali di sempre; Country, Folk, Punk, Hardcore, Psichedelia, Noise, Grunge. Ci trovi di tutto e di più in questo oceano di strimpellate e di stecche. Pochi hanno avuto il coraggio di fare qualcosa del genere e farla apprezzare, se si escludono "Double Nickels On The Dime" dei Minutemen, "London Calling" dei Clash e pochi altri.
Questo disco è immaturo ed è perfetto così. Scoinvolgente ed originale.
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