Quando ascoltai per la prima volta i Mechanimal, un anno fa, tirai un sospiro di sollievo: era quindi ancora possibile sfornare dischi “cazzuti” dai suoni grezzi, dai toni cupi e dalle melodie soggioganti. Meglio ancora: i Mechanimal sono un gruppo greco e io mi rallegrai talmente vedendo che, malgrado la crisi e gli ultimi problemi politici, c’era ancora gente che sapeva fare Arte!

Ecco perché quando ho scoperto che i Mechanimal avevano fatto uscire il loro nuovo album a inizio 2016, sono corsa ad ascoltarlo. Che dire… Sulle prime, quello che ho provato potrebbe somigliare a una specie di delusione. La meravigliosa voce maschile dei primi due cd (uno di quei vocioni possenti che piacciono proprio a me) era stata rimpiazzata da una voce femminile che non ha saputo rapirmi. Exit anche gli arrangiamenti belli dark… stavolta il suono è nettamente più pulito e (oserei dirlo?) più commerciale. Mi mancano anche quei bei riferimenti colti che avevano caratterizzato i primi due album (riferimento alle Moire che tagliano il filo della vita in "We Come Alive", riferimento a Sisifo in "Schnitt"...).

E poi… ho fatto quello che fanno tutti: non trovando niente di meglio da spararmi nelle cuffie, ho seguitato a ascoltare le tracce del nuovo album, questo “Delta Pi Delta”. E ho finito per rendermi conto che non era poi così male. Non fraintendetemi : so bene che une canzona ascoltata diverse volte di fila finisce immancabilmente per essere trovata “non così male” anche quando, in realtà, fa cacare di brutto… Tuttavia, bè un paio di canzoncine che alla fine valgono l’ascolto possono essere segnalate. L’intro “Sunlight”, ad esempio, ha delle parole parecchio insulse ma si salva per il suo incalzare bello maestoso che permette di cominciare alla grande. C’è anche “Radio on” che si lascia ascoltare abbastanza volentieri quando prendo l’autobus per andare al lavoro. Da segnalare soprattutto “Ferrum” (la mia traccia preferita dell’album): si tratta di un pezzo completamente instrumentale (alias senza vocetta femminile del cavolo e senza parole dozzinali) che mi consente di ricordarmi un po’ i Mechanimal di un tempo. D’altronde, la canzone termina su un bellissimo riff di chitarra!

Riguardo al resto dell’album, potete tranquillamente premere su “skip” – non vi perdete niente. Stiamo a vedere se i Mechanimal ridiventeranno più "dark" con il prossimo album...

E per quelli che questi Mechanimal, non li hanno mai sentiti nominare, che vadano subito sul “Tubo” a ascoltarsi “We Come Alive”.

Carico i commenti...  con calma