Parti da Milano che è buio, c'è la nebbia e fa freddo. Nella stazione semideserta, sali sulla carrozza che puzza di ferodi e sudore con le cuffiette nelle orecchie, con zero voglia di passare le prossime otto ore sul treno. Destinazione Foggia, dove sei nato e cresciuto e dove, ora che hai trent'anni, non vorresti mai più mettere piede.
Sul finestrino vedi la tua faccia riflessa, con la fronte appiccicata al vetro e quella barba rossiccia che non piace a nessuno ma te ne freghi. Fuori, vedi l'Italia scorrere veloce, la pianura, le varie stazioni in cui bazzicano solo qualche viaggiatore notturno come te, gruppi di ragazzini con le bombolette spray e senzatetto che dormono sulle panchine di metallo gelido. A un certo punto, all'altezza di Pesaro, eccolo. Il mare ti si staglia davanti. Un lungomare immobile e deserto, che ti accompagnerà per tutto il resto del viaggio. E' il Lungomare Paranoia.

Mecna era sparito. Una volta finito il tour promozionale del disco precedente (Laska, del 2015), aveva lasciato completamente fuori dalla sua vita i social, il contatto con i fan. Si era affondato nella scrittura dei pezzi nuovi, che voleva diventassero i più veri, i più reali, i più sinceri della sua carriera di rapper. Il 13 gennaio scorso, rieccolo, a sorpresa. Il disco è fuori, scrive sui social, spero vi piaccia. E' il disco che ho composto con più libertà, scrive a tutte le persone che lo amano e lo seguono fin dagli inizi, nel senso che non mi sono posto limiti di tematiche e suoni.
E in effetti, Lungomare Paranoia suona davvero così, onesto e sincero e senza alcun limite. E' un album di Mecna, ma chi parla nei brani è Corrado. "Mi sparo altri 200 chilometri e vado / dove ho lasciato sorrisi l'ultima volta che ci sono stato / dove non sono più Mecna ma Corrado" dice in Vieni Via.
Nei dodici brani del disco si scorgono tutte le insicurezze, le paure, le paranoie di Mecna. E' la sua storia di ragazzo normale, estraneo ai clichè dei rapper italici pieni di tatuaggi e donnaioli. In 71100 (che è il vecchio CAP di Foggia) Mecna antropoformizza la sua città d'origine, e ci dialoga. Si apre a lei, chiedendosi "Com'è che non ci sentiamo più?". Andandosene da Foggia, Corrado ha trovato la sua strada, ha plasmato la sua vita da adulto. "Alla fine ho trovato la strada / nei posti in cui forse non ero mai stato / vado via".
L'insicurezza e la fragilità di Corrado/Mecna sono argomento fisso di tanti dei brani del disco. In Labirinto parla di come non aver seguito i consigli degli altri gli abbia creato degli ostacoli troppo alti da saltare, che tuttora fa fatica a superare.
Nel singolo Non Serve, viene narrata la storia di una giovane ragazza, che fa di tutto pur di entrare nel jet-set e fare soldi facili. Le parole del rapper sono taglienti: "scambi le foto su Snapchat sperando che qualcuno chiami / basta che sia famoso, nessuno sa poi perché / anche se non è l'artista, ma pure l'autista va bene per te / basta che lui sia nel giro, vieni, puoi entrare nel giro".
Il Corrado di oggi, solitario e per niente amante delle feste, si fa strada tra le parole di Buon Compleanno, traccia finale dell'album. Non gli è mai piaciuto stare al centro dell'attenzione, essere protagonista di una festa ed essere accerchiato da altre persone. E tuttora, nonostante giri l'Italia per i suoi concerti e debba in un certo senso "denudarsi", a mostrare la propria vita privata agli altri, ancora si sente in estremo imbarazzo. La solitudine, la distanza è nella sua indole, nel suo modo di essere.

In questo terzo album, dai beat cupi e malinconici, Mecna scrive di getto, mette sè stesso in tutte le parole di ogni singolo brano. Lo fa da rapper "anomalo", lontano dalle luci della ribalta, lontano da modelle, reality show e beghe con i politici sui social.
In "Lungomare Paranoia" Mecna è semplicemente Corrado, un ragazzo dalla vita normale che ascolta a ripetizione i dischi di Frank Ocean e Drake, e dalle normali "paranoie" che tutti noi abbiamo nella vita quotidiana.
Un disco che proprio per questo motivo mi ha preso fin da subito, mi ha coinvolto ed emozionato. Un disco rap anche per chi (come me) non ama il rap.

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