Mustaine non ha tutte le rotelle a posto, ma almeno è coerente.

Siamo nel 1995, i Megadeth sono reduci da 'Youthanasia', probabilmente il loro album di maggior successo commerciale, e per sfruttare il momento favorevole viene deciso di comune accordo con la casa discografica di mandare in stampa un album da trenta minuti formato sia da inediti che da covers. Ed è ora che torniamo al discorso riguardo la coerenza; mentre i Metallica erano in studio per registrare l’album che li avrebbe consacrati come… rincoglioniti, il buon Dave (sempre affiancato dal gruppo che aveva registrato 'Rust In Peace') riesce a confezionare un buon prodotto, non identificabile né nelle bordate thrash degli esordi che né tecnicismo di 'RIP', e neppure nel metal commerciale di 'Youthanasia', riuscendo a fondere un po’ tutte le esperienza nei 5 inediti (riuscendo a dare una certa personalità anche alle covers).

Mustaine avrebbe potuto continuare sulla strada di 'A Tout Le Monde' (canzone splendida ma non thrash metal) se avesse voluto solo trovare nuovi fan; invece con questo cd dice a coloro che hanno scoperto i Megadeth con 'Youthanasia' che questo gruppo ha un grande passato fatto di cattiveria, ed i Megadeth sono di nuovo arrabbiati.
Il cd si apre con la cover più bella del lotto, quella No More Mr. Nice Guy che 22 anni prima aveva fatto la fortuna di Alice Cooper; questo rifacimento è davvero molto bello, grazie in particolar modo al livello tecnico superiore della band di Mustaine rispetto a quella di Mr. Furnier (Friedman e Buxton non sono proprio la stessa cosa… ).

La seconda traccia è Breakpoint, vicina alle sonorità di 'RIP' (specialmente nella parte ritmica), ma che sfortunatamente non riesce a coinvolgermi a dovere. Con Go To Hell siamo più o meno sullo stesso piano; il riff iniziale sembra quasi un auto-plagio da Five Magics, ma per il resto questa song è noiosa, forse la peggiore del disco. Se le 2 canzoni precedenti non sono state il massimo ci pensa la quarta traccia a risollevare il morale ed a giustificare l’ acquisto del disco: Angry Again. Erano anni che i Megadeth non facevano una canzone così aggressiva e, purtroppo per noi, sono anni che non ne fanno; questa è l’ultima grande song a firma Megadeth.
La quinta traccia è quella 99 Ways To Die che è più conosciuta per l’esplicito titolo che non per la sua qualità, che è comunque sufficiente. Si prosegue con un pezzo che non ha bisogno di presentazioni: Paranoid; l’esecuzione è abbastanza fedele all’originale, soltanto un po’ più veloce. Siamo ormai in prossimità della fine; Diadems è una canzone che sarebbe stata a proprio agio in 'Youthanasia', che qui comunque non sfigura. E per finire c’è Problems, che è la cover peggiore, sia per la minore qualità della canzone (sono stato a lungo fan dei Sex Pistols, e se c’è una canzone che non ho mai gradito granché, questa è proprio Problems) sia per il suo intento di catturare “giovani sprovveduti” (è appena esploso il punk californiano, e sta avvenendo una riscoperta dei vari Pistols, Ramones, Damned… ).

Questo lavoro non è certo paragonabile ad un 'RIP' o un 'CTE' (non era neppure un Megadeth’s intento), però si lascia apprezzare, soprattutto grazie a quella stupenda song che è Angry Again, con quel suo cantato bastardo e quel ritmo lento ma inarrestabile

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