Metal!!! Ecco cos’è! Semplicemente metal! Per la precisione thrash metal!!!
Non è immagine il metal...non è quello che voi chiamate baccano…non è quello che voi chiamate “musica da tipi che non si lavano e hanno i capelli lunghi” …non è quel genere musicale che nei testi parla solo di satana o di stronzate del genere ..non è nulla di tutto questo! Il metal, signori, è abilità, velocità, potenza, rabbia, creatività, è illogico, è violento, è innaturale..è imperdibile!! Va oltre qualsiasi confine musicale. Questo capolavoro è un vero disco metal, non confondiamoci con i falsi gruppi.
Qui stiamo parlando dei Megadeth, che assieme a Metallica, Testament, Slayer (solo per citare i più famosi perché molti grandissimi gruppi non li conoscerete di certo...voi!) che hanno fatto la storia del thrash metal!! Non stiamo parlando gente qualunque! Dave Mustaine e Marty Friendman, vi dicono qualcosa? Chitarristi metal? No…sono mostri!!!
Un disco tagliente come un’ascia da boscaiolo! Muri di suono che vengono creati da un bassista, Dave Ellefson, che da vita a riff potenti e monolitici, e da un batterista, Nick Menza, che martella le pelli della sua batteria fino a farle sanguinare!
Due pazzi fottuti delle sei corde (ma che dico...Mustaine suona con 12), che creano controtempi impensabili, che trasformano scale cromatiche in riff malvagi senza seguire una logica scontata, si perché l’unica cosa logica che c’è da dire su questo disco è che un capolavoro, che ha segnato l’era del thrash metal, rilanciano i Megadeth nel tempio dei grandi del metal!
Grandissimi i contenuti dei testi, ispirati alla guerra e alla fame nel mondo, cantati da un tizio, che mentre brucia i tasti della sua Jackson, si rende antipatico al mondo, criticando tutto ciò che non va giù, con una voce tagliente, quasi sfottente, rabbiosa e piena di malizia.
"Holy Wars" è la prima traccia che dopo un pezzo di chitarra acustico, che sa molto di flamenco, ritorna ai livelli speed iniziali. "Take No Prisioner", un vero, indomabile urlo di battaglia, ci conduce ad un riff di basso che farebbe invidia al miglior Steve Digiorgio! Le grandissime "Lucretia" e "Five Magics", la roboante "Tornado of Soul", finendo con la glaciale "Rust In Peace...Polaris".
Solo "Dawn Patrol" c’entra poco ma è un niente in questo album che ha reso, in quel periodo, i Megadeth, i primi antagonisti dei Metallica per il trono dei re del trash-metal!
Ma ancora non ho nominato la traccia, l’episodio, la canzone più apocalittica… l’estasi metal per eccellenza! Con i suoi 11 assoli, eseguiti, inventati, elaborati dal genio chiamato Marty Friendman , uno dei migliori chitarristi al mondo in circolazione (per i miscredenti, chiedere a Steve Vai). Con il suo ritmo atomico, la sua voglia di sangue, la sua imponente ritmica, la sua matta voglia di entrare nella testa di ogni singolo metallaro, per non uscirne più. "Hangar 18" è l’esperienza thrash metal che ha disintegrato il mondo. Lo ha squartato in 2, da una parte ha lasciato i credenti del vero metal. Dall’ altro ha lasciato gli stolti che criticano questo magnifico genere, solo perché hanno tanta di quella merda dentro in qualche modo devono pure buttarla…a tutti queste carissime persone dico: per capire chi erano i Megadeth, chi era Mustaine, chi è Friendman, ascoltatevi "Hangar 18", per capire dove si è fermato il vero metal, per lasciare spazio all’ obbrobrio del nu-metal, ascoltate questo disco.
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