La festa della birra di Cava Manara è una tappa obbligata della vita sociale pavese. Normalissima festa della birra i cui punti a favore sono il fatto che suonano sempre gruppi decenti o comunque mai il solito tributo di vasco, un litro ha prezzi popolari, l'entrata è gratis qualsiasi concerto ci sia e (sopratutto) servono della vera birra con dei veri bicchieri di vetro, no le schifezze di plastica con birra sgasata e malspillata che trovi in qualsiasi altra festa della birra.

Siamo partiti prestissimo dato che c'era la possibilità di vedere direttamente il match dell'italia assieme a tamarri esaltati, famigliole festanti, centauri fascisti e zanzare. Durante la partita maschero bene il mio pressochè totale disinteresse cercando di preservare la mia pelle dalle zanzare elicottero che ci sono qui in padania e lumando le solite tipelle che era un anno che non vedevo e che sono cresciute bene. Il match finisce e abbiamo all'attivo 4 litri di birra in tre e un paio rambaudi fumati di nascosto dietro la campana del vetro.

I Meganoidi sono scheduled poco dopo così ci avviciniamo al palco e attendiamo l'inizio facendo tappe sistematiche al cesso e salutando bene o male tutte le persone che vediamo perchè bene o male le conosciamo tutte. Bentornato a Pavia. I meganoidi attaccano a tempo debito e iniziano con le canzoni di "And then we met impero" e mi gasano subito una cifra.
Continuano con qualche pezzo di 'Granvanoeli'. Notano che la maggior parte del pubblico si aspettava qualcosa di diverso e chiedono scusa ma annunciano che non riproporrano più le canzoni vecchie perchè sarebbe suonare qualcosa che non amano più e che sarebbe disonesto nei conronti del pubblico. Un Braaaaaaaaaaaaaviiiiiii molto etilico si alza dalla nostra parte che condividiamo la scelta.

La folla ovviamente non gradisce al massimo il nuovo style del gruppo che propone una specie di atipico post-rock, un pò agitato e progressivo nelle cui contorte pieghe si insinua benissimo la sezione fiati. Un evoluzione inaspettata ma molto apprezzata almeno nella mia minuscola e provinciale visione. Nel frattempo abbiam buttato giù il sesto litro e da lì ricordo proprio poco a parte il vagare sballato nel parco salutando le troppe persone che conoscevo.

Finisce il concerto e dopo poco rientrano sullo stage e fanno una "zeta reticoli" per chiudere e togliere l'amaro in bocca. Cazzi loro se avevan l'amaro in bocca. Un altro rambaudo in macchina sulla via del ritorno e a parte qualche problema a scaricare Mr. Loasi dalla mia macchina come si evince dalla foto siamo arrivati a casa sani e salvi e un pò più felici.

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