Interessante l’esordio dei Melting Clock intitolato "Destinazioni": si tratta di un gruppo proveniente da Genova che propone un progressive rock sinfonico e pulito, non particolarmente complesso ma che, nondimeno, riesce ad essere efficace. In questo disco di esordio, intitolato “Destinazioni”, grande spazio viene dato alla melodia. I Melting Clock si sono formati nel 2001 grazie all’amore per gruppi come Porcupine Tree, Opeth, Riverside e Ayeron. Nel corso del tempo la formazione ha subito diversi avvicendamenti fra i vari musicisiti. In ogni caso in questo disco non ho trovato traccia dei nomi citati in precedenza o di influenze prog-metal. La musica è soffice e molto d’atmosfera con diversi momenti acustici ed è impreziosita dalla bella voce di Emanuela Vedana. Grande risalto hanno le tastiere e credo che quanti amino il classico suono prog sinfonico e band come La Locanda delle Fate e il Banco del Mutuo Soccorso troveranno pane per i loro denti. “Destinazioniè una sorta di concept incentrato sul tema del viaggio. L’iniziale “Caleidoscopio” è forse uno dei brani migliori con l’alternanza di momenti ora pacati ora più aggressivi. Non mancano atmosfere melodrammatiche come in “Vetro”. “Strade affollate” è una tenue ballata acustica mentre “Antares” vira verso territori quasi psichedelici con le ritmiche in evidenza. La conclusiva e lunga titlte-track inizia in maniera aggressiva (l’incipit mi ha ricordato vagamente il Museo Rosenbach) con chitarre hard distorte poi la musica diventa più pacata con le sonorità acustiche in evidenza. Le ambientazioni all’inizio sono concitate: nella parte centrale diventano meditative per poi ridiventare oscure e graffianti: sicuramente un brano complesso e ricco di soluzioni. Nel complesso i Melting Clock dimostrano di avere buone potenzialità anche se forse mancano dei veri e propri picchi espressivi e il suono, in alcuni frangenti, può sembrare troppo compassato.

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