Cosa aspettarsi da Buzzone e soci nel 2012?

Cioè, stiamo parlando di una band che ha cagato fuori più di 30 dischi, centinaia di ep e, iddio solo sa, quante follie sperimentali di generi ben poco definiti.

Per l'occasione, i Nostri, mandano a cagare i due Big Business dei precedenti dischi, assoldano Trevor Dunn al basso, cambiano nome in The Melvins Lite e scrivono pezzi che hanno più l'aria di jam session andate a farsi fottere, che canzoni vere e proprie.

Sia chiaro, l'album è piacevole, perché mantiene la solita genuinità melvinsiana, nonostante gli anni di carriera. Genuinità cazzona: "Massì, imbracciamo gli strumenti, facciamo gli stronzi e qualcosa verrà fuori" sembra essere il motto del disco.

La formula è questa: chitarroni hard-rock (con un sound più secco del precedente disco, in cui la 6 corde di Buzz era la madonna scesa in terra con tutti i santi appresso, in una gangbang di fuzz), una batteria non troppo sopra le righe (i due batteristi dei precedenti ci avevano abituato bene), un ciccio-basso sepolcrale, archi sanguinolenti, rumori risucchiati da un universo parallelo, voci malate, qualche fiato e le solite scoregge, di cui King è un grande ammiratore.

Mr. Rip Off è una pigra psichedelia che potrebbe stare su un The Piper At the Gates of Down scritto nelle viscere della terra, Leon Vs. The Revolution e la titletrack son due botte di adrenalina hard-rock, Let Me Roll It del buon Paolino McCartney è un gioiello dall'incedere ipnotico, mentre i 9 minuti e 40 di Tommy Goes Berserk sono pura sperimentazione in pieno stile Melvins, con la chitarra che viaggia in ogni direzione, per poi sfociare in un finale di jazz surrealista.

Cosa aspettarsi, dunque, da sto dischetto? Niente di nuovo, sicuramente. Anche perché nella loro vita Buzz e Crover (il mio batterista preferito in assoluto) hanno fatto praticamente tutto.

La cosa migliore è godersi Freak Puke cercando del sano divertimento, perché i Melvins ormai sono così. Sono l'amico che speri di incontrare al bar quando hai voglia di farti 4 risate, possibilmente con un paio di litri di birra in corpo.

Sono come JURIX.

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