Ehi, sto parlando con te.
Sì, a te che non hai ancora smesso di muovere il culo ascoltando il riffone di "Suicide in Progress", che non ti sei ancora stancato di ascoltare l'ultima carneficina che risponde al nome di "Nude With Boots" e che non hai smesso ancora di amare la band più instancabile del pianeta. Gente di mezz'età che si è fatta 25 anni di carriera, che non si è mai piegata alle logiche di mercato mandandole invece sonoramente a fanculo (molti di loro vogliono delle demo ma io mi rifiuto di fare demo per un gruppo di 24enni piccoli coglioni che mi devono dire cosa c'è di giusto e di sbagliato nella mia musica - disse il nostro capelluto maestro di vita riferendosi agli aguzzini delle majors) ma che, nonostante tutto, è arrivata in questo ventunesimo secolo e non sfigura nel suonare dal vivo a uno show per bambini. Di energia ne hanno, nonostante la silhouette, ancora tanta. E questo è un bene.
Ovviamente sto parlando di te, fan dei Melvins. Proprio tu, stai per ricevere una bellissima notizia.
I nostri hanno dato vita a "Melvins Vs. Minneapolis" che con i suoi 3 dischi contenenti 11 live shows, con il suo cofanetto ricoperto a mano di seta e con la sua iper-limitata edizione (il tutto sarà tirato in 666 numerate a mano per la leggendaria Amphetamine Reptile) sarà l'onanistico desiderio del vostro malvagio lato feticista.
Un live set immenso che va a ripercorrere le loro origini ("Youth Of America"), a rispolverare capolavori troppo in fretta dimenticati (vi è una massicia dose di "Hostile Ambient Takeover") e a rievocare le recenti illustri collaborazioni ("Pigs Of the Roman Empire"), senza tralasciare i grandi classici di "Houdini", "Lysol" e "Stoner Witch". Una scaletta perfetta che tralascia forse i primissimi storici album ma che sposta l'accento sulla seconda parte della loro carriera tanto per ricordare, a quei coglioni che credono siano fermi dai tempi di "Bullhead", che loro ci sono ancora e fanno più rumore di qualsiasi band cagata fuori da quest'ultimo decennio.
Il cingolato Melvins, guidato dalla sempreverde premiata Osborne-Crover, nella sua primordiale potenza non filtrata dalla dimensione studio, due batterie perennemente martoriate, gli amplificatori sparati al massimo e un Rat omicida: STOP!
E' ora di tirare fuori la grana e di far ballare un po' le viscere.
<< We're the Melvins... and we are going to play now, so... we're straight from hell! >> King Buzzo
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