Gia, da sempre funziona così: se avete a disposizione un giardino o una terrazza, qualche centinaia di salsicce e qualche litro di birra la musica da metterci sotto è una bella compilation di pezzi tirati dei Led Zeppelin. Birra ghiacciata, salsicce belle cotte e Led Zeppelin: serata perfetta, ma non più. I Melvins sovvertono, cambiano. Da oggi per un barbecue "Nude With Boots" è come la carbonella: essenziale.

"The Kicking Machine" è una "Mody Dick" più sincopata e cantata in coro; "Billy Fish": altra melodia, altro Riff rubato a qualche cannarolo dei seventhys; "Dog Island" è una "Boris" più democristiana e meno marziale con uno di quei Riff da su e giù con la testina per tutti i sette minuti di durata (della canzone... che avete capito?); "Dies Iraea" è un trip psichico alla Lynch; con "Suicide in Progress" si riprende il pogo selvaggio, le batterie (e si due batterie in contemporanea, due batteristi) prendono a separsi negli stacchi e un ghigno si stampa sul viso; "The Smiling Cobra" è premere il piede sull'accelleratore della tamaraggine; "Nude With Boots" macina Riff in maggiore, allegrotti, da su e giù spettacolari che valgono la discografia di milioni e milioni di esseri umani: canzone da viaggio in macchina con finestrino calato; Pausa ("Flush"); "The Stupid Crew" pompa non poco; "The Savage Hippy" è come piscio sulla Venere di Botticelli, pratica diffusa trai Melvins e amata dai loro sostenitori; con "It Tastes Better Than The Truth" si ritorna al classico incubo Melviniano: ritmi lenti e ossesivi, voce spiritata e cosine così.

In definitiva, "Nude With Boots", è il disco del 2008 che riprende il percorso cominciato con "(A) Senile Animal", ma fatto meglio. Con più passione e urgenza, per quello che è uno dei loro dischi più orecchiabili e tamarri.

Non riesco a quantificare "Nude With Boots" all'interno della storia della musica e nemmeno mi interessa farlo. Magari per essa non vale un cazzo, magari tra dieci anni nessuno se lo ricorderà, ma per la storia del barbecue è un momento fondamentale. Il 22 Ottobre 1929 delle salsicce. Signori, abbiamo la colonna sonora definitiva per compiere un massacro.

N.B. Nella stesura di questa recensione non è stata maltratta nessuna salsiccia o qualsiasi altra parte di quel che una volta era un maiale... "Pigs don't let it"

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