Ecco a voi il disco che ha dato inizio al puro e massacrante grunge rock.

L'unione tra suono garage-doom e il primordiale stoner, album massacrante e icoclasta che porta agli albori una figura su tutti, Osborne. Infatti, in una collisione di suoni il brutale urlo del chitarrista, erge come uno squarcio nel tessuto musicale prodotto, in una vera e propria BARAONDA.
Partendo dal primo pezzo all'ultimo, Osborne massacra le corde della chitarra, in una gara di lentezza spaventosa che ricopre l'ambient del disco, dando con Matt Lukin e il batterista Crover, una sensazione di malessere pronto a recalcitrare.

Batteria pesantissima e chitarra tagliente sono l'ensenmble di un disco vicino al vomito e difficile da digerire, ma carico di tensione e pathos. Un elefante in una distilleria, dove scorrono fiumi di whisky.

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