Avevamo lasciato Meshell all'inferno ed eccola risalire la nebbia milanese per l'unica data del tour di presentazione di WEATHER il suo decimo album.

Si contano solo tre apparizioni live in Italia di Meshell e la storia ha dimostrato che da una come lei ci si può aspettare di tutto, dalla performance appassionata alla pura e malcagata routine.

Ecco perché mi approccio all'evento con molte riserve nonostante un album fresco-fresco davvero entusiasmante.

Alla Salumeria della musica c'è davvero poca gente per un nome come quello di Meshell e questo non dispone bene né me né Meshell, la quale, si vedrà, sale sul palco svogliata e piuttosto imbronciata. Cominciamo male.

La performance, nonostante la premessa, parte in quarta con la cover di Cohen Chelsea Hotel e la prima sorpresa: Meshell canta da Dio. Intonatissima, precisa. Voce piena di colori. Ho sempre pensato che la grazia delle sue interpretazioni su disco fosse dovuta anche a qualche "magheggio" tecnico. Invece no. Meshell spacca. Il set prosegue con a bitter mule, sempre da "Weather", dopodiché i quattro (meshell+batteria+chitarra+ tastiere) ci sorprendono con una versione dubbosa di Pink moon di Drake. Coinvolgente.

Meshell suona quasi tutto il nuovo album e imbraccia il basso per ¾ della performance (altra grande sorpresa: negli ultimi tour si faceva per lo più accompagnare). "Dirty World" e "Rapid Fire" fanno muovere i pochi kuli funk del locale. I pezzi più intimi fanno da padrone: Oysters e Faithful (quest'ultimo dallo splendido album "Bitter") riempiono i pochi appassionati di lacrime. Nessun recupero dagli album storici "Plantation Lullabies" e "Peace beyond Passion". Peccato. Si fa in tempo ad ascoltare un altro funkettone (Lovely Lovely da "the world has made me the man of my dreams") e si atterra con l'unico bis, una "Dead End" lunga e trascinante. Totale 13 pezzi.

Tecnicamente il concerto ha messo in evidenza un gruppo che dava il meglio quando il motore funk (basso e batteria) metteva il turbo. Si è voluto optare per un set più slow. Poco male. Abbiamo a che fare comunque con professionisti e Meshell ha regalato persino qualche sorriso. Poteva andare peggio, credetemi.

Note a margine: il pubblico italiano continua ad essere il più cafone dell'universo. Non capisco perché uno debba spendere 37 euri per andare in un locale a farsi i cazzi suoi disturbando chi ha atteso questo evento per anni. Informo tutti i futuri astanti che mi sto muovendo per ottenere il porto d'armi. Peace.

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