Produttore/regista Ian McFarland di La Killswitch Productions.

"È estremamente eccezionale lavorare con una band che permette alla musica e all'immagine di parlare per se stessa e che non insiste su loro stessi per renderli come la focalizzazione del video".

1. Perpetual Black Second (Tokyo) Nothing

2. Pravus (Tokyo) ObZen

3. Bleed (New York City) ObZen

4. New Millennium Cyanide Christ (Montreal) Chaosphere

5. Stengah (Montreal) Nothing

6. The Mouth Licking What You’ve Bled (Montreal) Chaosphere

7. Electric Red (Tokyo) ObZen

8. Rational Gaze (Tokyo) Nothing

9. Lethargica (Toronto) ObZen

10. Combustion (Toronto) ObZen

11. Humiliative (Montreal) None

12. Straws Pulled at Random (Toronto) Nothing


 “In space no one can hear you unless you scream

Che i numeri nella loro apparente semplicità tanto astratta quanto necessaria erudiscano quei presupposti di evoluzione della materia conferendo ad essa quella incontenibile necessità di trasformazione nell’universo osservabile e non, in quel sottile vincolo che ci accomuna con quell’infinito, ma che sfugge per mancanza di discernimento e visus necessario.

Identici sarebbero quei parallelismi che incamerino, alla vita numerica e biologica, le infinite composite combinazioni di note che delineino visioni e sensazioni attraverso l’innovativo uso di poliritmie atoniche strutturate.

12 Tracce, da Montreal a Toronto toccando New York City sino alla capitale del Sol Levante, come se avanzassero inesorabili giocando sulle note di una logica combinatoria alienata e lucida, paranoica e asettiche, come complici di una logica Fibonacciana che volesse inerpicarsi su strutture chimiche ancestrali Carboniose e di Ossigeno, …da Nothing ad Obzen, come a voler richiamare lo zero assoluto (–273,15 °C).

Come a voler richiamare il gelido vuoto, il nulla…il silenzio.

La rinuncia alla centralità dell’uomo, la rinuncia a qualsiasi intenzione.

Il tutto si evolve su arcani matematici, in un gioco in cui le urla degli istanti siano in grado di trovare quei raziocini iniziatici, sensazioni necessarie ai varchi dell’IO; ma il desiderio, la smania combinatoria dissacrante e despota di cui si è vittima, la sua funzione autoriale, esercitano le sue devastazioni al di là dei confini del linguaggio, dalle follie criptiche e massoniche Mozartiane, a John Cage sino alla musica algoritmica di P. Barbaud.

Un DVD Alive, per coloro che riescano a sopravvivere all’inerzia spaziale dell’inconscio in cui si è sparati fuori da quelle bolge umane investite da migliaia di luci stroboscopiche.

Si conclude che il lavoro di Fredrik Thordendal & Co., è un lavoro “ingegneristico” a tratti filosofico e mai aleatorio, la sua importanza sta nelle idee, non nel risultato musicale di queste; discernendosi nella loro attenta elaborazione in un concetto avanguardistico in toto, in modo compatto in tutte i suoi compartimenti e sezioni, mentre sembra che niente venga lasciato al caso.

Non un prodotto musicale, ma un criterio, un procedimento, un sistema, il cui metodo di produzione è oggetto a metà strada tra l’opera e struttura, che pone le proprie basi su di un sistema modale matematico e scalare sulle note e in tutti i suoi frangenti.

Le strutture armoniche si evolvono, avanzano compatte in un muro tanto impenetrabile quanto languido, in un continuum spazio-temporale fluido sino a rallentarsi, sino a fermarsi del tutto, in cui sei completamente avvolto.

Un Live che vale la pena di ascoltare, per una band che in tutti questi anni ha esplorato i meandri della psiche umana e la sperimentazione per giungere ad essa.

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