Il 1986 fu l'anno del Thrash Metal. Uscivano contemporaneamente negli Stati Uniti capolavori che avrebbero fatto la storia di questo genere. I Metallica diedero alle stampe quel capolavoro che fu "Master of Puppets", gli Slayer "Reign in Blood". I Megadeth di Dave Mustaine rispondevano ai "cugini" Metallica con "Peace Sells... But Who's Buying?". L'Inghilterra non era da meno. Gli Iron Maiden, che godevano già di ottima fama uscirono con "Somewhere in Time", mentre i Motorhead e i Venom impazzavano. Unica nota dolente nel mondo metal furono i Judas Priest che uscirono in quell'anno con un album a dir poco deludente.
Ma il 1986 fu anche l'anno del secondo album della "Chiesa Metallica", band che si era fatta notare con il primo, ottimo disco omonimo, datato 1984. I Metal Church furono e sono tuttora una band abbastanza trascurata nell'ambito metal. Conosciuti forse perché band di supporto per qualche anno dei Metallica o perché il chitarrista John Marshall (entrato però nel 1989) fu il chitarrista di supporto dei Metallica e suonò anche live quando James Hetfield si fece male. Sicuramente un gruppo noto solo ai veri appassionati.
La copertina, secondo me bellissima ed azzeccatissima ci fa immaginare un album duro ma soprattutto oscuro. E così è!
"Ton of Bricks", che diventerà una delle canzoni più riproposte in sede live come opener apre il disco con un ritmo incalzante e una batteria martellante (quasi sempre in doppia cassa) e sempre protagonista nell'intero album (dietro le pelli Kirk Arrington). Kurdt Vanderhoof, compositore di quasi tutti i testi dei Metal Church, nonché fondatore del gruppo ci delizia con riffs taglienti e assoli iperveloci in puro stile trash che delizieranno sicuramente un vero amante del Metallo, e liriche oscure e riguardanti la morte.
"Star the Fire" è secondo me uno dei pezzi migliori dell'album. Ritornello che coinvolge e stimola a cantare, sarà sicuramente un altro cavallo di battaglia live. Inoltre energico e diretto quasi in stile Judas Priest. La title-track impone uno sfrenato head-banging. Degna di nota è anche la semi-ballad "Watch the children pray" con una grandissima prestazione vocale di David Wayne. Forse qui si puo' riscontrare una certa influenza power metal. Proprio nello stile di canto di David Wayne si riscontra un'influenza di Rob Halford (Judas Priest), che egli stesso dichiarerà suo "ispiratore".
David Wayne registrò tre album in studio e un live con i Metal Church prima di abbandonarci a causa di un incidente stradale (2005). Alcuni hanno indiziato i Metal Church come precursori del power metal, ma secondo me la loro carriera ha poco a che fare con il power e molto con il thrash.
Sebbene consideri l'album un buon album, il mio voto sarebbe potuto essere superiore (un quattro stelle) ma dato che in quell'anno uscivano capolavori assoluti già menzionati, il paragone sarebbe troppo azzardato e quindi credo che questo sia il voto più giusto.
- Ton of Bricks - 3:00
- Start the Fire - 3:50
- Method To Your Madness - 4:52
- Watch The Children Pray - 5:57
- Over My Dead Body" - 03:36
- The Dark - 4:11
- Psycho - 3:32
- Line Of Death - 4:42
- Burial At Sea - 4:58
- Western Alliance - 3:18
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