Come sospettavo non è passata neanche una settimana dall'uscita del disco e già ci sono un infinito numero di recensori spregiudicati che hanno parlato dell'album. Alcuni descrivendolo come un capolavoro dei ritrovati Tallica, altri etichettandolo come una "merda commerciale" che neanche quei buffoni mascherati degli slipknot potevano tirare fuori. Ma i Metallica non sono gli Slipknot e sanno quando è il momento di tirare fuori gli attributi e far vedere chi sono e dimostrare che sono ancora capaci di fare quello che hanno saputo fare negli amati anni '80: suonare e trasmetterci emozioni forti. Da quel momento sono passati ben 20 anni ma loro ci sono ancora e sono abbastanza in forma, anche se la vecchiaia arriva per tutti.

Non voglio assolutamente paragonare questo "Death Magnetic" con altri cd dei Metallica ma recensirlo come se fosse il loro primo album, di una nuova era. Siamo negli anni 2000 non più nel 1981, i tempi sono cambiati, non potranno più fare quello che erano riusciti a compiere negli anni d'oro ma sono sicuramente meglio di molti altri nuovi gruppi di citrulli che pensano di essere "rock" solo perchè sanno affiancare qualche riff buono ad assoli uno dietro l'altro.

10 canzoni di 8 minuti ciascuna: è questo quello che Rick The Masterpiece Rubin ha voluto mostrarci dei nuovi Metallica, abbastanza per giudicarlo.

Si parte con "That was just your Life", buona canzone trash, cattiva e tagliente, con un inizio lento e un proseguo scoppiettante. Un riff granitico che ti rompe i timpani. Ottimo inizio che introducee l'album come meglio non potevano fare.

Ma non è finita, the show must go on! e si prosegue con "The end of the line", riff già udito nel demo uscito l'anno scorso, ottima performance da ricordare.

Quindi si passa a "Broken beat and scarred", che rimanda ad uno speed trash anni 80 pieno di groove, con un assolo isterico del buon Hammet tornato sui suoi passi dopo i deludenti "Load", "Reload" e "Saint anger".

"The day that never comes" è una copiata di "One" e "Fade to black", scelta come singolo visto che è quella con il riff più commerciale che ti rimane in testa per tutto l'album. Bravi i Metallica, che comunque qualcosa vogliono sempre guadagnare ad ogni disco. 

Ecco la chicca del disco, a mio modesto parere, "All nightmare long" . Cupa e tenebrosa che ti porta nel cuore della notte dove la chitarra di James ti strazia di note, una dopo l'altra scagliate con una violenza allucinante.

"Cyanide", altra buona canzone che sta benissimo nel contesto ma che sa leggermente di già sentito.

"The unforgiven 3": ecco la mia delusione. Dopo i primi due episodi della serie Unforgiven mi aspettavo qualcosa di diverso. Invece di essere più cattiva è anzi più malinconica e dolce, con un bell'intro di piano. Da ricordare comunque visto che ha un ottimo testo, anche se potevano fare una canzone a sè, invece di proseguire la saga.

"The judas kiss",  forse  usata per riempire i 75 minuti del cd ma comunque non male, forse un po' banale.

"Suicide e redemption", altro orrendo tentativo di riscrivere una canzone interamente strumentale. Mi sa che qui i Metallica hanno proprio fallito. Riff copiaincollati senza seguire un filo melodioso e sognante. Il basso di Trujllo ancora poco incisivo, mi chiedo per quale motivo abbiano ingaggiato un nuovo bassista se poi non lo fanno suonare: ha fatto bene Newsted ad andarsene!

Finisce con "My Apocalypse", buona canzone dal ritmo incalzante... secondo me con un leggero tocco nu-metal. Buona performance di Hetfield che per tutto il disco è costretto ad urlare!

I Metallica ci sono ancora. Il disco è molto buono, per l'anno 2008 è il meglio che potevano fare, magari tra un paio d'anni sforneranno un nuovo capolavoro. Agli altri recensori: provate a recensire i Metallica scordandovi completamente di "Master of puppets" and co., ormai quei tempo sono finiti, anche se i Four Horsemen sono ancora sulla cresta dell' onda.

DA COMPRARE! 

  

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