Che tristezza sentire i Metallica scimmiottare se stessi.

"Death Magnetic" conferma col suo prepotente sguardo al passato discrografico della band, che tutto quello creato da "Load" in poi è da cestinare. Bruttissimo "St. Anger", con quei brani infiniti e addobbati con suoni low-fi assurdi. Mi dicevo che per giudicare quel disco mi manca il punto di vista "americano" e che da buon europeo non lo avrei potuto capire facilmente... Bene, alla luce di questo "Death Magnetic", rivaluto fortemente la "novità" dei suoni strani di 'St. Anger', perché è di novità che avevo bisogno da una band come i Metallica.

"Death Magnetic" è prolisso, statico. Non esprime nulla se non il richiamo al proprio passato glosioso, quello thrash monolitico, diverso dai vari "tecnici" dei tempi come Megadeth, Metal Church, Exodus ecc ecc. Scorre la track-list e non può non venirti in mente "Master of Puppets", "Kill 'em All", eppure che lusso quando album dopo album la i 'tallica erano sempre innovativi e pronti a sorprenderci... fino al "Black album". Oggi, altro che "metal up your ass", siamo alla frutta... e questa è più che marcia.

Inutile citare qualche brano, sono tutto sulla falsa riga, inutili. Certo si scende ancora di qualità e nel ridicolo, quando si parla dello strumentale "Suicide & Redemption" dieci minuti di sofferenza per un fan anni ottanta, o della terza volta di "The UnForgiven", o "The Day That Never Comes" con quegli arpeggi iniziali troppo scontati... per non parlare degli stop 'n go... ricordate "One"? mah! La cosa ancora più pesante da digerire è il drum-set di Lars "nano malefico" Ulrich, non esprime nulla, mentre i suoi compari "dignitosamente" clonano se stessi, la batteria di "Death Magnetic" è di un piatto imbarazzante. I suoi sono perfettamente cristallini e in linea col mercato.

Che altro dire, delusione assoluta...  

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