"Ma che ascolti musica Metallica?", l'irritante frase ripetuta migliaia di volte da quegli ignoranti che giudicano l'Heavy metal "rumore insensato". I Metallica sono ormai, quindi, diventati oggetto di pubblicità, in seguito a canzoni di dubbia importanza (Enter Sandman, Sad but true, Fuel, I Disappear, ma sopratutto Nothing Else Matters) che li hanno resi, al livello di popolarità, quello che sono oggi.

Molti pensano a Master of Puppets come l'album che li lanciò nel successo, e grazie al quale oggi sono conosciuti come uno dei migliori gruppi metal. Diciamo che a pensarlo sono sopratutto ragazzini cresciuti con la musica di gruppi pop oppure critici da quattro soldi che si credono "La bocca della verità dell'Heavy Metal". In realtà ad accrescere la popolarità dei Four Horseman è stato senza dubbio il loro celebre quanto mediocre "Metallica" (datato 1991). Ebbene molti erano poi rimasti delusi da Load e Reload, sostenendo che erano stati una sorpresa inaspettata, data la componente "thrash" di "Metallica" (cosa criticabile). Fino al 2003 era calato il silenzio sui losangelini, finché non pubblicarono il pluricriticato "St.Anger". Per una volta tutti i fan dei Metallica ebbero un'idea comune: i Metallica erano ormai scaduti. Con questa opinione, non posso che essere d'accordo, dato che la vena artistica dei Metallica sembrava essere stata amputata dal loro repertorio.

Ora, dopo questa spiegazione, vorrei introdurre quello di cui in realtà bisogna parlare, e non poco. Nel mese di Agosto arrivò la notizia: Nuovo album dei Metallica a Settembre. Come era prevedibile, tanti amanti del lame e della pirateria hanno scaricato album falsi (e tra l'altro fake) quasi subito, credendo di possedere l'originale e andando a dire in giro che i Metallica avevano avuto un periodo d'oro e avevano scritto un album fantastico, non sapendo la fregatura cui erano andati in contro. Ebbene ora basta fronzoli, parliamo di 'sto nuovo album, che già vi sarete annoiati. Beh che dire, tante sorprese (non sempre positive) e tanti punti interessanti. Hammett prima dell'uscita dell'LP aveva dichiarato di avere attinto ad un repertorio classico alla pari con quello del periodo 1983-1987 (mi sembra d'obbligo NON includere il mediocre ...And justice for all), dichiarazione scimmiottata da tanti finti metallari che giudicavano mediocri i Metallica e fantastici gli Slayer del 2000. In effetti questa compenente ottantiana può essere (anche  se abbastanza lontanamente) presa come una verità e cià dimostra come ormai i veri critici della musica siano morti e sepolti. Nonostante ciò, l'album risente di influenze provenienti da altri generi.Sarebbe impossibile etichettare questo disco come un album simile a Master of Puppets o Ride the Lightning, in quanto questi ultimi due vennero scritti come "esperimento thrash metal". Mi spiego meglio: per scriverli i Metallica non attinsero ad un repertorio che poteva essere già definito thrash metal, bensì sperimentarono un unione fra la NWOBHM e uno speed metal stile Motorhead (con molte influenze Venom). Perciò questi album crearono il thrash metal "vero e proprio". Da quel momento molti altri generi ebbero origine, e tutti i gruppi del mondo, chi più chi meno, ne furono influenzati. Passò l'era Black e Death, vi fu la decadenza del metal primordiale per un passaggio a quello industriale e al cosidetto "new metal". Vi fu anche il filone grunge e post-grunge per poi finire nel Metalcore più grezzo e duro. Il 2000 è stato il decennio in cui tutti i gruppi neonati incorporano elementi di questi generi nel loro sound. Perciò si può dire che i Metallica hanno assimilato componenti Grunge o Metalcore, ma anche Blues (quelli presenti in Load). E questa influenza è fortemente presente in Death Magnetic: ciò dimostra come, un nuovo periodo d'oro dei Metallica sia impossibile. Passiamo ora alla tracklist;

"That was just your life": è un vero ritorno ai vecchi tempi: in Ride the Lightning, Master of puppets, ...And justice for all e Metallica, la prima traccia iniziava con un riff melodico e sdolcinato, che concludeva in una sfuriata di chitarre in puro stile thrash (in Ride the lightning addirittura sleaze). Ed è quello che succede in questa canzone: un inizio con chitarra acustica (anche un po' grottesco) che termina con la classica durezza della chitarra di Hetfield. Un riff semplice ma altrettanto coinvolgente, che fa iniziare l'ascolto dell'album col sorriso in bocca. Non sarà certo una nuova Battery, ma lascia un sapore dolce sulla lingua.

"The end of the line": Non c'è molto da parlare su questa traccia: è sostanzialmente composta da un riff di apertura e uno principale, e ciò da un senso di noia generale (incrementato da un Hammett insicuro)... l'unico scorcio di luce si vede in un improvvisa parentesi melodica che ricorda quasi quella del capolavoro To live is to Die.

"Broken Beat & Scarred": brano ambiguo, che a tratti incita quasi all'headbanging, ma che in altri momenti annoia (e non poco)... una piccolissima componente Blues può in ogni caso riconosciuta da un buon orecchio, e cio dimostra quanto i metallica non siano ancora usciti dal baratro del 1996.

"The day that never comes": ora ci divertiamo. Il nulla più totale mescolato nella commercializzazione, il tutto in un pentolone chiamato Singolo. Eh sì, il quartetto ha scelto proprio la canzone giusta da estrarre. Scommetto che piacerà tantissimo ai ragazzini e a MTV. Un disastro...

"All nightmare long": finalmente! Sono per l'unica volta, dal 1986 fiero di questi musicisti. Qusta è la canzone che dimostra come i Metallica, sopratutto Hetfield, possano dare ancora molto. Il problema è che sono troppo impegnati a condurre MTV e a guarire dall'alcoolismo. Un inizio western celebra questa "epopea del metal post 2000". La chitarra ritmica è davvero una forza: velocità incredibili e un più che valido assolo di un Kirk Hammett fino ad ora rimasto nell'ombra, fanno di questa canzone una svolta del sound dei Four Horseman.

"Cynaide": è una delle tante canzonette blues metal piene di stoppate e temi sincopati...

"The Unforgiven III": un brano realizzato col solo scopo di attirare l'attenzione, in quanto terzo capitolo di una "serie" di canzoni (in realtà sono 3 arrangiamenti di unica canzone). Nonostante ciò è piacevole da ascoltare e, tra l'altro è la prima canzone in cui i Metallica usano la tastiera.

"The Judas Kiss": si può definire una canzone di Reload (occhi gente, quest'album è ben diverso da Load) velocizzata a tempi di Speed Metal. Lascià un non so che di deludente, ma sentendola e risentendola è in realtà una buona canzone, degna di dare nota di merito a Death Magnetic.

"Suicide & Redemption": un titolo interessanta è una canzone deludente. Eh si, questo è proprio Nu Metal. Un riff ripetuto e ripetuto fino alla nausea, con qualche riffetto di armonia ad accompagnare. Senza fronzoli: è una canzone inutile.

"My Apocalypse": finalmente una canzone più che interessante: un riff veloce rafforzato da un power beat (veramente ben fatto) di un ormai invecchiato Lars Ulrich, un cantato alto e bruto di Hetfield, per poi concludere con una splendida performance di Hammett, che riesce a mettere in un assolo funk,blues e thrash metal. 

Ora, non fraintendete le mie critiche ad alcune canzoni, anche perché se avessero pubblicato Death Magnetic nel 2003 sarei stato molto più soddisfatto degli horseman, che sarebbero riusciti ad oltrepassare Load e Reload senza un album di passaggio (quale è St.Anger). Un ulteriore merito va senz'altro a Rick Rubini, che ha supportato il quartetto losangelino come un quinto membro (stavolta positivo, non come il venduto Bob Rock). Direi che così può bastare... è sicuramente un album da ascoltare.

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