E chi se lo aspettava!!!!!!!!!

Devo essere sincero, fino a un mesetto fa ero molto scettico riguardo questo "Death Magnetic", per me le cose erano due, o una sorta di  Black Album part 2 giusto per far fessi e contenti i fan di vecchia data, o nella peggiore delle ipotesi un "St.Anger" rivisto e corretto con qualche assolo qua e là e con una produzione migliore. Ma devo ammettere che mi sbagliavo, cazzo quanto mi sbagliavo!!!!!

Con questo album i ritrovati Four Horseman ritornano a cavalcare a testa alta sulle impervie vie del Thrash Metal, vie che un quarto di secolo fa erano stati loro stessi a tracciare, salvo poi abbandonarle per seguire ben piu' redditizie strade, ma come ogni buon figliuol prodigo torna sempre al familiar nido, cosi' anche i Metallica ritornano in quella che e' la loro natural dimora, il Metallo!!

Ma bando alle chiacchiere e parliamo di "Death Mangetic", dopo innumerevoli ascolti sono assolutamente persuaso che ci troviamo di fronte al miglior album dei Metallica dai tempi di "And Justice For All", si avete capito bene, per il sottoscritto "Death Magnetic" e' meglio del famigerato "Black Album", che a dirla tutta no l'ho mai considerato piu' di un buon album, mi è sempre sembrato il classico album che una band fa uscire prima di sciogliersi. Dopo aver giocato a fare i cowboy per tutti gli anni 90, e aver fatto piangere di dolore e urlare di rabbia milioni di fan con quel pattume informe e insensato di "St.Anger" i Metallica tornato a fare sul serio, e sul serio significa riff granitici, assoli e cambi di tempo, che chissà cosa ne verrebbe fuori se al posto di un Lars Ulrich ci fosse Dave Lombardo o Gene Hoglan, ma la storia non si fa coi se, abbiamo Lars e teniamocelo.

Il trittico iniziale è assolutamente da paura "That Was Just Your Life", "The End Of The Line" e "Broken Beat And Scarred" vi incolleranno letteralmente alla sedia come accadeva ai bei tempi di "Battery", "Master Of Puppets", "Fight Fire With Fire" o "Creepin' Death"!! La prima costituisce un'ottima opening track potente e anthemica al punto giusto, con un assolo di Hammett che ci tiene a farci sapere che  lui c'e' e non ha nessuna intenzione di risparmiarsi, e gia abbiamo un nuovo classico che farà macelli in sede live. La seconda si apre con un riff che gia conoscevamo.... trattasi del riff di "The New Song" nota anche come "Death Is Not The End" ma quanto era scialba e inconcludente quest'ultima, così è esaltante "The End Of The Line" che fila come un treno salvo un breve rallentamento verso la fine che prelude all'esplosione finale. "Broken Beat And Scarred" e' caratterizzata da controcanti tipici del Bay Area Sound, l'andamento potrebbe ricordare "Harvester Of Sorrow" con un testo che ripete "You rise, you fall, you're down and you rise again,
What don't kill ya makes you more strong" ed e' la migliore esemplificazione della storia dei Metallica degli ultimi 8 anni, cio' che non li ha uccisi li ha resi più forti e questo album ne è la palese dimostrazione!!!  Dopo la scarica iniziale cala un po' il ritmo con "The Day That Never Comes", primo singolo e primo video (ambinetato durante la guerra in Iraq, con palese volontà di porsi come "erede" di One), la piu' old school fin'ora col classico andamento lento-veloce che caratterizzava "Fade To Black", "Welcome Home Sanitarium" e la stessa "One", con un finale strumentale che costituisce una vera scarica d'adrenalina. Si ritorna a picchiar duro con "All Nightmare Long" la piu' veloce e cattiva, con un ritornello che si stampa in testa e un'assolo che non fa prigionieri, "Cyianide" è invece quella più' moderna, che più risente delle scelte recenti dei Nostri, per la serie se "St.Anger" l'avessero fatto con la testa anzichè col culo forse sarebbe così e non sarebbe per niente male!!!

Arriviamo così all'attesissima "The Unforgive III", l'intro di piano sembra davvero provenire dalla miglior produzione del Maestro Morricone, creando un'atmosfera che si svilupperà in una ballad in cui James mette tutto se stesso con un pathos che non ti aspetti e che monterà come una marea fino a sfociare in un assolo melodico in cui riecheggia tutta la magnificenza di una band che sa quando picchiare duro ma anche quando accarezzare dolcemente. Con "The Judas Kiss" e "My Apocalypse" si chiude coi botti e con le botte (quando saranno suonate in sede live), due Thrash songs che semplicemente pensavamo di poter ascoltare solo andando a rispolverare i primissimi lavori della band, e invece.... siamo dalle parti di "Damage Inc." e "Dyers Eve" per intenderci. Ma la parola fine non può ancora essere scritta, perchè tra questi due molossi troviamo, o meglio ritroviamo, un brano strumentale, "Suicide And Redemption", epica e spettacolare ma che non riesce a raggiungere le vette di "The Call Of Ktulu", "Orion" e "To Live Is To Die", dato che dietro quei capolavori si stagliava un certo Cliff Burton... che forse da lassù ascoltando questa nuova fatica dei suoi ex compagni avrà annuito e fatto un cenno d'assenzo!!!!!

In ultima analisi un ottimo lavoro di una band che troppi (giustamente) davano per morta e sepolta, ma che dimostra che talvolta i maestri sanno assestare colpi di coda che non t'aspetti, ricordate i Judas Priest quando usciì "Painkiller"???? ecco........

Se pensiamo che entro fine anno usciranno i nuovi album di Cynic, Mastodon, Nevermore, Necrophagist e forse Slayer, che andranno ad aggiungersi a "Death Mangetic", "The Formation Of Damnation", "Obzen" e "Watershed" direi che quest'annata metallica è stata ottima e che riserverà ancora graditissime sorprese prima di giungere alla fine!!!!!!!!!

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