Un album molto atteso, testimonianza le recensioni presenti dopo un giorno già qui su DeBaser.
Un album molto atteso da fan e da criticoni, un album nel quale i Metallica pare dovessero dimostrare di essere ancora i quattro cavalieri dell'apocalisse. E' così? A discrezione del gusto soggettivo di ognuno di noi, può darsi. Secondo il mio, purtroppo no. Non un album pessimo certo. Un album mediocre.
Ma non mi aspettavo nemmeno questo, da un batterista che ormai non sa più che colpi dare, un cantante ex alcolizzato senza più voce, e un chitarrista solista senza idee. Ormai sono prossimi ai 50 anni. Pretendere un album che ricalchi gli antichi fasti, senza tenere in considerazione la loro maturazione musicale e i loro cambi di stile è assurdo.

Cominciamo comunque con la recensione vera e propria. La prima traccia, "That Was Just Your Life", si apre con dei battiti cardiaci, una cosa che non mi sarei aspettato. Buoni i riff iniziali, buona anche la prima parte cantata, molto grintosa, ma peccato per il ritornello, non pessimo, ma forse uno dei punti deboli di tutto l'album.
Tutte le tracce sono sugli 8 minuti, oltre quella strumentale, di 10. Anche questo contribuisce a fare di questo album un album mediocre e stancante. La seconda traccia non si fa troppo notare, l'assolo mi pare privo di fantasia e un pò troppo sporco (attenzione, non grezzo, sporco), ma si riprendono poi un pochetto con la terza "Broken, Beat & Scarred". Purtroppo subito dopo arriva la ballata. Inizia con una melodia sempliciotta che sembra una di quelle in formato midi per le vecchie console. Mi piace molto poco, peccato, alcuni buoni riff ci sono, ma l'eccessiva lunghezza e la mancanza di idee (alcuni passi ricordano vecchie perle) la rendono una canzone stantia.

"All Nightmare Long" è invece secondo me una delle canzoni migliori del cd. Parte il cantato dopo due minuti di buoni riff, e la batteria sembra sensata. Una canzone un pò tirata, ma molto thrash. Anche qui a rovinare tutto ovviamente arriva il ritornello unito all'eccessiva lunghezza. Peccato, davvero, sarebbe stata una canzone bellissima.
La successiva invece, "Cyanide", non riesco proprio ad ascoltarla. Deve essere per la linea vocale di James, che a mio avviso qui da il peggio di se. Verso la fine, col ripetersi dei riff e del ritornello diventa anche noiosa.
Penosa la triste "The Unforgiven III" che inzia con un pianoforte che mi ricorda Yann Tiersen, e poi scade nel banale per tutto il resto della durata, testo scontato, melodie che sanno di già sentito e non sembrano nemmeno andare troppo in accordo fra loro, e poi anche qui la lunghezza e la voce di James che ormai non riesce più.

"Judas Kiss" tira nuovamente su il livello, come fece prima "All Nightmare Long" e non delude nemmeno troppo la successiva "Suicide & Redemption" anche se è davvero troppo lunga e contiene certi passaggi infelici e scontati. L'ultima traccia, per chiudere, "My Apocalypse" non mi sembra ne carne ne pesce, non è ne tra le peggiori ne tra le migliori, e non mi dice molto. Parte con un riff che trovo abbastanza irritante, e sembra un miscuglio di altre vecchie canzoni. Molti degli assoli di questo cd sono suonati male o con poca fantasia, e la voce di James, senza la sua dose di grezzume, è solo troppo alta e non molto adatta al tipo di musica, soprattutto per come la usa. Il bassista fa il suo lavoro senza troppe pretese, non certo un Cliff Burton, meno carismatico ma più talentuoso del buon Jason però.

Insomma, non un tonfo secco come fu "St Anger", non scadente come fu "Reload", ma ancora troppo, troppo poco. Avrei dato 2.5, ma dato che non ci sono i mezzi voti, metto 3. Nulla di eccezionale, ma qualcosa di buono si intravede.

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