"Master Of Puppets" Metallica 1986
E’ raro, rarissimo, che accada: chi ha un’introversa e glaciale personalità tende quasi sempre a tenere tutto dentro, da qualche parte, tra costole e polmoni senza sentire il bisogno di sfogarsi/parlarne con nessuno. Tuttavia capita.
I miei occhi azzurri, quasi grigi, li sento improvvisamente riempirsi di piccole vene rosse, mandibole e molari si serrano in una morsa impenetrabile. Non respiro, il cuore pompa violentemente sangue, le vene del collo si riempiono ed i muscoli sono in tensione pronti a vesuviare. Urlo e contemporaneamente alzo il pugno e lo rovino sulla scrivania di legno massiccio con tutta la forza dei miei 75 kg ben allenati. Non sobbalza nemmeno e questa lignea indifferenza non fa che acuire il distillato di pura ira e rabbia furente giunta appena all’albore. Per nulla pago, mentre guardo nuovamente incredulo lo schermo, non trovo niente di più soddisfacente che buttare, anzi scaraventare, per terra la sedia e bestemmiare scandendo le parole in modo che qualcuno a cui non credo possa sentire. Una cosa che solitamente mi dà profondo fastidio sentire, pur essendo agnostico da quasi 15 anni, ma l‘irrazionalità ormai regna sovrana. Ho voglia di prendere qualcosa e spaccarla, distruggerla tra le mani: sono certo che non mi riconoscerei se incontrassi lo sguardo allo specchio. Scendo a salti gli scalini, rovisto tra i cd, buttandoli incurante per terra alla disperata ricerca di quello lì, quello giusto e spararlo senza compromessi sonori nello stereo! Senza guantoni, a tempo delle note furenti, prendo a calci e pugni il sacco da 35 kg. Mi bastano dieci minuti e la rabbia lentamente scivola via e si trasforma in delusione cocente. Grondo di sudore, mi appoggio con le mani rosse ed il polso destro dolorante alle ginocchia per riprendere fiato. Il cd ha perso gran parte del suo potenziale: lo faccio morire. Il cervello comincia a pensare. Il modo migliore per affrontare razionalmente la situazione che ha portato in auge il mio lato animalesco e primitivo. Sono tornato alla normalità.
Non è nel modo più assoluto un cd perfetto, come i più si ostinano a volerlo fotografare, eppure ha venduto e continuerà a vendere milioni di copie. Perché? Perché, ad esempio, io l’ho comprato? Non incarna i miei gusti musicali, in fin dei conti ho abbastanza orecchio per sentire che ha una produzione mediocre e non è cantato nemmeno bene. Lo centellino. In occasioni come questa, e solo sporadicamente in momenti più normali, mi piace sentire la sua indiscutibile forza. Prende quindi spesso polvere, ma nonostante tutto sono felice di averlo nella mia collezione per quelle rare volte in cui il disco gira.
Per quanto alcuni neofiti o profani possano credere che sia uno dei cd più volutamente cattivi che esistano sulla Terra, nel suo genere non è affatto estremo. Al contrario, pur essendo “Thrash” al 100%, ha una relativamente forte dose di melodia, incastrata lì in stupendi assoli Hammettiani ed arpeggi come quello di "Battery" e riesce a dare sfogo alla personale rabbia insita nell'ascoltatore con riff serrati e ruvidi ("Orion"), accelerazioni, ripartenze ("Welcome Home Sanitarium e "Master Of Puppets"). Perfino la voce poco tecnica di James, è capace di incarnare la voglia di urlare al mondo il personale e momentaneo sfogo che vorremmo far sentire a qualcuno.
"Master Of Puppets" l'ho trovato nella collezione di insospettabili amanti di sonorità lontane anni luce da quelle degli americani. Il motivo per cui questo cd vende e venderà è riconducibile al nome che ormai si è costruito in due decadi abbondanti? Certamente sì: è diventato una moda averlo, non lo nego. Mi piace tuttavia romanticamente pensare che quel mix di potenza bruta unita a parca, ma essenziale, melodia per molti riesca ad incarnare nel giusto modo quell'inquieto senso di rabbia che ogni tanto, senza preavviso, coglie ognuno di noi e che sia questo il motivo per cui sentiamo intimamente nostre quelle note del 1986.
ilfreddo
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