Il disco del tradimento, l'apice della carriera musicale dei Metallica: queste sono le opinioni dominanti e contrastanti dopo l'uscita del Black Album, così chiamato per la copertina completamente nera anche se il titolo originale è Metallica.
Il Black Album è stato senza dubbio uno dei dischi più contestati della storia per via della svolta musicale operata dai Metallica che passano dal devastante thrash metal ad un ragionato e più ascoltabile hard rock, anche se non mancano nel disco riallacciamenti col passato.

É il lavoro che proietta i quattro cavalieri verso una fama di scala mondiale, che porta la loro sensazionale musica anche nelle case di coloro che il metal faticano a digerirlo.
Questo perché contiene alcuni brani di apprezzabilità immediata, molto orecchiabili, in grado di colpire l'ascoltatore sin dalla prima volta, senza necessitare di altri ascolti perchè la canzone piaccia.

Dopo questa breve introduzione passiamo alle tracce del disco, che inizia con la cupa e strepitosa Enter Sandman, uno dei capolavori dei Metallica, si passa poi a Sad but True, altra canzone da ricordare per potenza e cattiveria nella voce di James.
La terza traccia è Holier Than Thou, una delle canzoni più veloci del disco e delle più travolgenti. Per la quarta song basta il titolo a dire tutto: The Unforgiven, mezza ballata capace di coinvolgere come poche canzoni per l'alternarsi di potenza e dolcezza, con un James eccezionale per sincerità e capacità canore.
Segue Wherever I May Roam altra eccezionale interpretazione e Don't Tread on me, strana ma comunque buona. É il turno di Through The Never, veloce e potente per riallacciare i Metallica al passato, terminata questa rude canzone inizia la vera e propria ballata dei Metallica Nothing Else Matters, dolce e dal testo veramente invidiabile nell'ambito hard rock, una canzone che entra di diritto nel best of della musica di tutti i tempi. Le ultime quattro tracce sono nell'ordine: Of Wolf And Man per la quale vale il discorso fatto per Through The Never, The God That Failed, My Friend of Misery in cui il bassista Jason fa gli straordinari ed infine The Struggle Within, dall'intro buonissimo ma il classico titolo riempitivo, l'unico probabilmente.

Qui di seguito cerco di dare una valutazione a ciascuna canzone così che ci si renda conto della bellezza di questo disco, i voti vanno da 0 a 10:
01 - Enter Sandman 8.5
02 - Sad But True 8
03 - Holier Than Thou 7
04 - The Unforgiven 9
05 - Wherever I May Roam 8
06 - Dont Tread On Me 6.5
07 - Through The Never 7
08 - Nothing Else Matters 9.5
09 - Of Wolf And Man 7
10 - The God That Failed 7
11 - My Friend Of Misery 7.5
12 - The Struggle Within 6.5

Spero che vi sia stato utile leggere la mia recensione per farvi un'idea su questo disco che chiaramente giudico eccezionale per la varietà e la qualità che musicalmente lo caratterizza.
Lo consiglio a tutti perchè contiene pezzi veramente indimenticabili che hanno fatto senza dubbio la storia della musica e continueranno a farla.

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