E' il quarto singolo tratto dal quinto disco dei Metallica; quel Black Album che rappresenta la svolta, voluta principalmente da James Hetfield, e la commercializzazione del suono Thrash Metal degli esordi. Un cambio di direzione che non mi ha mai convinto e che porterà anche un pubblico "non metallaro" a scoprire l'universo dei quattro cavalieri neri californiani. Devo tantissimo alla band che nel 1984, con la pubblicazione di Ride The Lightning, (nello stesso anno viene messo in commercio un certo Zen Arcade) mi introdusse all'estremismo musicale e mi spalancò le porte dell'Inferno. Da li il passo successivo è stato brevissimo verso il Death Metal ed il Grindcore.

"Wherever I May Roam" è l'ultimo brano, alla pari di "Sad But True" che mi diede quella scossa tellurica, quella mazzata sui denti e che mi travolse con il suo tagliente e violento suono Hard. Un mid-tempo della durata di quasi sette minuti che rappresenta il vero e proprio canto del cigno dei Metallica. Poi il nulla, un crollo verticale totale che mi ha fatto mettere una pietra tombale sul proseguimento di carriera; inascoltabili da qui in avanti per me.

Ovunque io possa vagabondare recita il titolo; tante volte in questi anni mi è balzato in mente il testo nei miei infiniti e continui pellegrinaggi, quasi sempre in solitaria, sulle mie montagne. "E la strada diventa la mia sposa" dichiara James all'inizio del brano. Mentre alla fine prosegue sentenziando "...che il mio corpo riposa, ma io vago ancora". Hanno pensato a me quando scrissero il brano, ne sono convintissimo.

L'enigmatico ed ipnotico suono di un sitar dalle tinte orientaleggianti si ode all'inizio della canzone; poi entra la corposa batteria di Lars, autore di una delle sue rarissime eccellenti prestazioni, e parte un riff portante di chitarra di una pesantezza ed efficacia da mozzare il respiro. Convince l'abrasiva produzione di Bob Rock ed il brano decolla fino a quell'incisivo e deleterio assolo della sei corde di Kirk che è vera goduria. Un esplosione possente Hard & Heavy come ai tempi dei loro precedenti capolavori. E ne hanno scritte di pagine indimenticabili per la miseria...AND JUSTICE FOR ALL...

Completa il singolo una grezza e mal registrata versione live di "Fade To Black".

Ad Maiora.

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