Daniel Dumile è una realtà sconvolgente del Rap Underground americano e mondiale, un uomo che fin dal primo giorno del suo ritorno sulle scene è riuscito a convogliare verso di sè un alone di fascino e mistero.

Il suo ingresso nell'universo Hip Hop risale al 1991 (all'epoca si faceva chiamare Zev love X), anno in cui viene pubblicato "Mr.Hood", uscito sotto etichetta Elektra, primo album del suo vecchio gruppo KMD, formato oltre che da lui, da Onyx The Birthstone e da suo fratello Dj Subroc, tragicamente scomparso in un incidente d'auto dopo la pubblicazione del disco. Nel 1993 rilasciano "Black Bastards", che purtroppo non sortisce gli esiti sperati, infatti una controversia legata alla copertina del disco sancisce la rottura tra il gruppo e l'etichetta, la quale ritira l'album dal mercato, uscito comunque in seguito prima come Bootleg e poi ufficialmente in ristampa nel 2001. Da quel momento Zev scompare totalmente dalle scene, calato nello sconforto e nella delusione più totale medita vendetta contro un'industria musicale che tanto lo aveva bistrattato. Lontano da tutti e da tutto, ritorna dopo ben 5 anni, nel 1998, quando si aggira nei club di New York coperto in volto da una maschera di metallo sotto il nome di Mf Doom, pseudonimo tratto da un personaggio dei fantastici 4, il cattivo Dr.Doom. Il talento di Mf non poteva passare inosservato, infatti nel 1999, una leggenda del movimento Hip Hop, Bobbito Garcia, pubblica per la sua Label, la Fondle'Em, "Operation:Doomsday", che decreta il definitivo ritorno di Metal Face sulle scene.

L'esordio solista di Mf è un disco dal sapore molto Old School, che si lascia ascoltare con piacere e scioltezza per tutta l'ora della sua durata, con atmosfere fresche e rilassate che richiamano la genuinità dei dischi prodotti nel periodo d'oro dell Hip Hop. Doom si produce tutte le tracce, rappandoci sopra alla grande e facendosi accompagnare in alcuni pezzi dai componenti della sua cricca, il Monsta Island Czars. Campiona con sapienza il Soul degli anni 70 con sprazzi di funk e Jazz che uniti al suo gusto svarionato e allo stile personalissimo producono un risultato quasi eccellente, dove non mancano momenti tosti e dai suoni più tirati, come in "Gas Drawls", dove campiona la bellissima "Black Cow" dei Steely Dan, nel cantato e nelle tastiere che si uniscono alle batterie davvero massicce e alle sue liriche incendiarie per un risultato a dir poco devastante. La Title-Track è la traccia dalla forte carica emotiva grazie anche al ritornello campionato da "Kiss Of Life" di Sade. Bellissima. Sarebbero molti i momenti da segnalare ma quelli che sento di menzionare come sintesi del suono creato dall'eclettico Mf Doom sono senza dubbio "Greenbacks" e "Dead Bent", forse il pezzo più conosciuto del disco, di cui è presente anche uno scialossissimo video, poco convincente invece il pezzo con Mf Grimm con il beat che rallenta e accellera.

Tirando le somme, "Operation Doomsday" è un gran bel disco, che nonostante i suoi quasi dieci anni mantiene integro tutto il suo spessore, trampolino di lancio della nuova strada intrapresa dal Rapper originario di Londra, cammino che più avanti lo porterà a raggiungere il suo vertice massimo con la collaborazione con Madlib in "Madvillainy".

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