Salgo sul 31 deciso a non reprimere la paranoia delle precedenti nove ore di lavoro e a passare una bella serata. Venti minuti e arrivo in loco. Il Dingwalls è a Camden proprio sotto il ponte dove i giapponesi pagano un pound per fare la foto con i punkettoni.
Cammino sulla strada che costeggia lo Stable Market e chi incontro????? Guarda caso Micah che se ne sta andando a mangiare furtivo dopo il soundcheck. Chiedo se torna e lui mi dice che se entro lui torna, così gli dico ci vediam' dopo, mate! Entro e dopo aver bevuto la Foster di rito mi vedo Holly Throsby, una deliziosa cantautrice australiana che sta accompagnando Hinson in questo tour. Deliziosa veramente, timidissima canta e suona la chitarra ad occhi chiusi con una dolcezza che te ne fa innamorare all'istante. Quaranti minuti d'incanto dopo arriva Micah sul palco con la borsetta a tracolla e la siga d'ordinanza in bocca, la chitarra era già sul palco. Ah si è portato un amico con la camicia raffazzonata lasciata cadere fuori dai pantaloni che suonera la fisarmonica e che a suo parere finirà nei libri di storia. Saluta e dice che è goddamn contento di essere qui in mezzo a noi e che spera che si passi una bella serata assieme. Infila la siga accesa tra il do e il re (le corde) della chitarra tenuta stretta e alta e inizia a suonare.
Tra una barzelletta e l'altra ci culla con la sua voce roca e matura attraverso le sue struggenti storie fatte di amarezza e cinismo. Propone anche qualche canzone nuova e sconosciuta ai più del disco che non è ancora pronto dice lui e che magari non lo sarà nemmeno tra sei mesi ribadisce. È molto più simpatico e easygoing di quanto si possa pensare ascoltanto i suoi dischi, dice persino che Tim Buckley sarebbe stato autorizzato a pestarlo dopo averlo coverizzato. Tuttavia quando canta si vede nei suoi occhi che la malinconia e i ricordi di quello che ha passato riprendono il sopravvento ed vengono espresse in canzoni come "Donst You" e "Close Your Eyes". Veramente tutto molto bello e coinvolgente. Purtroppo tutte le cose belle finiscono e dopo una sfuriata con "Patience" urlata come per scacciare i suoi demoni (beato lui che può), ringrazia per l'ovazione, ci saluta e se ne va con l'ennesima siga in bocca.
Io aspetto di nuovo il 31 vicino allo Stable Market e me ne torno a Kilburn contento di come sia andato il concerto, ma un pò immalinconito perché so che non diventerò mai una rockstar come Micah.
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