Ma che è??? Ma davvero qualche casa discografica ha avuto il coraggio di mettere sul mercato questo abominio??? E, soprattutto, davvero un chitarrista ha avuto il cervello tanto piccolo da suonare questa porcata??? Beh, evidentemente si, forse il signor Michael Angelo Batio quando ha tirato fuori questa inutile cascata di note buttate a casaccio pensava di aver composto un Disco, no perchè se davvero lui pensava di prenderci in giro così, allora deve aver creduto che il mondo è popolato da soli idioti. Questo "No Boundaries" è più o meno un prodotto della qualità artistica di "Madre tortura" di Richard Benson, con l'unica differenza che è suonato bene, come dire, è un compitino scritto alla perfezione, ma del tutto privo di contenuti, dal momento che delle 10 tracce presenti (alcune delle quali anche di lunga durata), nove suonano più o meno uguali con l'ulteriore grave problema di essere tutte brutte, composte da un'infinita serie di note, assoli senza ne capo ne coda, riffs di una banalità sconcertante, continui cambi di tempo, la maggior parte dei quali fuori luogo, un disastro in parole povere. L'unica "canzone" in questa melmaglia musicale che si salva un pochino (nulla di eccezionale eh!) è l'ultima "Outsideinside", che cerca quanto meno di seguire un filo logico.
Sarebbe davvero bello potersi fermare a commentare solo l'aspetto tecnico del disco dal momento che tutti i musicisti si dimostrano davvero ottimi mestieranti, ma siccome questo saggio di velocità ci viene offerto sotto forma di disco musicale, bisogna soffermarsi principalmente sulla qualità del prodotto, e qui non si può neanche parlare di bassa qualità, bensì di qualità inesistente.
Mi sembra di aver dettto tutto su questo inconsistente disco, che se non fosse ancora chiaro è totalmente sconsigliato.
P.s.: Se volete ascoltare qualche cosa su questo stile, ma che abbia un minimo di spessore consiglio vivamente l'americano Vinnie Moore.
P.p.s.: la ripetizione del termine "qualità" al penultimo paragrafo è voluta.
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