Ricordo che nel 1984, per il mio onomastico, i miei mi regalarono la mia prima autorobot transfomers. Era una Datsun modello sport, non ricordo esattamente il nome. In quell'estate io ed i miei amici dell'epoca Manfredi, Nicola, Lorenzo e Giacomo - se la memoria non falla - eravamo assolutamente presi dalla novità dell'epoca, giocattoli trasformabili molto più avanzati di Lego e Playmobil che allora andavano per la maggiore - e sconcertati soprattutto dal fatto che un modesto modellino costasse 18.000 lire.
Ricordo che avevo tormentato i miei per mesi, chiedendo espressamente a mio padre a quanto ammontasse il suo stipendio, in maniera tale da finanziare l'acquisto tanto desiderato: mio padre appunto mi diceva di non preoccuparmi, tanto il suo stipendio era proprio 18.000 lire, quindi in qualche modo mi avrebbe accontentato. Ero troppo ingenuo delle cose del mondo per capire che, nel 1984, nessuno poteva logicamente guadagnare una simile somma, con la quale, come ebbe a dirmi il più maturo Lorenzo, non si poteva fare nemmeno una spesa al sabato, ma tant'è. Insomma, il giocattolo fu mio.
Sempre nell'estate del 1984 cambiai casa e città, persi gli amici e finii in un condominio abitato da vecchi senza figli, vecchi con figli fuori casa, zitelle, coppie di mezza età in preda ad esaurimenti vari (nel 2000 appresi, leggendo il giornale, che uno di questi si era buttato giù da un ponte, ma tant'è). Pure nella via non c'erano bambini, ed a ciò si aggiungeva il trauma del cambio di scuola. Insomma il mio transformer mi fece molta compagnia. Nei due anni successivi, contando su compleanni e feste natalizie, il mio transformer ebbe vari fratelli (la Lamborghini gialla, un Dinorobot, il mitico Convoy ed il robottone componibile con tanti piccoli robot) sicchè la famiglia ideale si arricchì. Nel frattempo, nei lunghi autunni ed inverni passati nel triste condominio, vedevo in tivvù le gesta di Commander e Maggiolino ed, insomma, me la passavo via, mentre fuori c'erano uggia e talvolta nebbia, molta pioggia e tanta noia.
Poi arrivarono i Mask, ma questa è un'altra storia, speriamo che Spielberg e Michael Bay ci facciano sopra un altro film.
Ier sera il cinema era gremito per il film tratto dai giochi e dal cartone dei Transformers: un bel lavoro, pieno di effetti speciali e superficiale il giusto, ottimo per una serata estiva in compagnia. Altro non vi dico, perché, scrutando il pubblico in sala, non ho visto troppi under 20, ma solo gente di età compresa fra i 30 e i 40, ed erano tanti, secondo me tutti alla ricerca di qualcosa che non hanno più, e non solo un autorobot andata distrutta nei pomeriggi degli anni '80.
Chissà cosa facevano nell'estate del 1984, e chissà quale tempo hanno cercato, e magari ritrovato, nella visione del film.
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