Nativo dell'Oklahoma, Michael Hedges si avvicina alla musica a soli quattro anni iniziando con piano, per passare poi al violoncello, clarinetto e flauto. Successivamente giunge alla chitarra, approfondendone lo studio al Conservatorio di Baltimora, sviluppando una tecnica chitarristica estremamente personale.
La sua cultura musicale unisce Beatles, P.Metheny, B.Bartok, S.Reich e N.Young. Utilizza parziali barrè ottenuti con entrambe le mani. Percuote e tira le corde producendo effetti affascinanti. Sfrutta gli armonici e usa con esperienza le risonanze ottenendo risultati a momenti dolcissimi e a tratti nervosi. Alle volte suona l'Harp Guitar, un particolare strumento a doppio manico costruito specificatamente per lui. Nel 1980 incontra W.Ackerman (Windham Hill) che gli permette di incidere il suo primo disco nel 1982. "Taproot" ci presenta Hedges (dopo sei anni dall'eccellente "Aerial Boundaries") nella sua raggiunta maturità artistica, mostrandosi anche un valido polistrumentista. Il disco si presenta come una sorta di concept album autobiografico e trae ispirazione da J.Campbell. Tramite l'elaborazione dei miti da modo a Hedges di rendere più comprensibile certi aspetti dell'esistenza che altrimenti sarebbero rimasti enigmatici. La sonorità della registrazione è cristallina e sofisticata come tutte (o quasi) le produzioni W.Hill. Sotto certi aspetti è difficile paragonarlo all'incredibile Aerial Boundaries ma si può sicuramente dire che questo "Taproot" è meno esuberante e immediato ma col tempo entra più in profondità nell'animo umano.
Tutti i brani sono dotati di eleganza e di una leggera malinconia, difficile descriverli esaurientemente. Citerò brevemente solo alcuni. Nei piccoli gioielli "Point A" e "Point B" Hedges esplora le possibilità della TransTrem guitar inventata da Ned.Steinberger che include una sorta di Whammy-bar con la quale è possibile modulare le note pur mantenendo l'accordatura. Nella stupenda "Song Of The Spirit Farmer" Michael suona il flauto magnificamente. "The Rootwitch" tipico brano funambolico di Hedges. Conclude il disco "I Carry Your Heart" (con liriche di E.E.Cummings) cantato da Hedges. In evidenza M.Manring (basso), D.Crosby & G.Nash (harmony vocals).
In conclusione, un piccolo capolavoro da non dimenticare. Da segnalare la copertina molto essenziale ma allo stesso tempo carica di significato (voto 3,5 periodico).
PS:"Dedico questa recensione a M.Hedges deceduto la sera del 30 novembre 1997 dopo essere precipitato in una scarpata con la sua auto"
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