"Ragazzo tu sei un fottuto ballerino.."
Così esordì Fred Astaire nella telefonata che fece al giovanissimo Michael dopo averlo visto in Tv durante il primo "moon-walking". Giudizio autorevole, a quanto pare.
Ma il giovanotto in questione era nato e cresciuto nella musica, aveva esordito giovanissimo in Tv con i suoi fratellini fondando i Jackson5 e si apprestava a conquistare il mondo. Stavolta definitivamente, per poi lasciarselo sfuggire di mano negli ultimi, miserabili, tempi.
"Bad" doveva solamente essere la logica continuazione del successo planetario dello strabiliante "Thriller" e in realtà, perlomeno dal punto di vista commerciale, così fu. Ma non è tutto oro ciò che luccica, e il buon Michael affiancato dall'inseparabile Quincy Jones, stavolta non stupisce. Anzi.. C'è un piccolo passo indietro dal punto di vista qualitativo. Se "Thriller" era infatti un album completo e maturo, "Bad" risultava troppo auto-compiacente e attaccato alle logiche del mercato. Ovviamente grandissimi musicisti al seguito (Greg Phillinganes, John Robinson, Steve Porcaro e Mike Landau solo per citarne alcuni), ma il cocktail seppur gradevole non è eccitante. Alcune ingenuità ("Speed Demon", "Another part of me"), acccanto ad autentici capolavori come la dolce e dal sound afro "Liberian Girl", la coinvolgente title-track e la stravendutissima "Smooth criminal", fino ad arrivare alla perla dell'album, ossia quella "Dirty Diana" dalle ritmiche più rock che Jackson abbia mai fatto.
La formula è quella del pezzo funky-pop, con venature di rock e soul sparse qua e là come in "Just good friends" in duetto con Stevie Wonder ed in "Leave me alone". Non possono mancare le ballad che da qui in avanti contrassegneranno (e non poco) la carriera musicale di Jackson: "Man in the mirror" e "I just can't stop loving you" sono tutt'oggi fra i brani preferiti dai fan di Michael. Da consigliare la special-edition che racchiude anche delle interviste a quincy Jones e delle Bonus-tracks. Sebbene non sia un fan sfegatato dell'ormai ex alieno, questo è un buon disco, ma non eccezionale.
Ormai il più era stato fatto con "Thriller" e qui il buon vecchio Michael cominciava a gigioneggiare un pò con qualche canzoncina smielata di troppo. Un disco che comunque risulta gradevole e tutto sommato dal punto di vista musicale fresco. Ma si poteva fare di più..
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