L'annuncio della Sony riguardo un'imminente lavoro postumo di Jackson ha provocato accese polemiche nel panorama mediatico fine 2010. Non solo da chi è stremato dal mastodontico riflusso del mito post-mortem dello stesso King Of Pop (si vedano le svariate compilation appositamente realizzate a fini commemorativi, esempio eclatante This Is It, film e original soundtrack, ndr.), ma altresì dai puristi che, alla notizia di questo "posthmous album", hanno repentinamente percepito puzza di speculazione da parte della sua ex-casa discografica. Essa, a detta degli intransigenti seguaci di Jackson, nasconderebbe, dietro a innocue intenzioni commemorative e finalizzate alla prosecuzione della sua leggenda, la più vile e spregiudicata messa in moto di una fruttuosa industria mediatica jacksoniana dopo-decesso, dedita al barbaro sfruttamento della sua immagine. Via quindi alla pubblicazione ufficiale di brani e quant'altro di inedito, realizzato dall'artista di Gary prevalentemente nel periodo che intercorre tra le assoluzioni giudiziarie e la dipartita (2005-2009).
Le polemiche hanno subito un drastico e ulteriore aumento di toni con la diffusione legalizzata (e non) del brano Breaking News. Quest'ultimo, infatti, è stato colpito da accoglienze negative che hanno persino messo in dubbio l'autenticità vocale di Michael, accusando la Sony di aver inserito, all'interno di una insipida base sonora, spezzoni di voci jacksoniane ritagliate in modo selvaggio da altre sue hit. Un polverone che, nonostante le smentite da parte dei produttori coinvolti nel progetto (Riley, Jerkins...), ha costretto la casa discografica a scegliere un nuovo primo singolo, apripista dell'album in questione, la più convincente Hold My Hand, nata dalla collaborazione con Akon.
L'artwork della copertina è stato realizzato nel 2009 dall'artista Kadir Nelson e, benché maestrale, soffre di una esagerata sontuosità: un mix rivisto e corretto di vecchie raffigurazioni del Re del Pop, in primo piano una gigantografia dello stesso abbigliato regalmente e con due cherubini intenti a calargli una corona sul suo capo. Raffigurazioni, poi, tutte tendenti a sottolineare il periodo in cui la sua carnagione scura non si era del tutto scolorita. Quasi ad affermare indirettamente una sorta di "scomoda e vergognosa verità" concernente la bianchezza della sua pelle con la quale è spirato.
Esimendomi dal valutare con esattezza la veridicità vocale dei dieci brani inseriti nel disco e dando per certa l'autenticità degli stessi, passo a valutare l'opera. Al primo ascolto, sembra che con queste tracce Jackson (o chi per lui) si sia abbastanza prodigato per far evolvere la sua musica in un contesto sonoro più moderno, avocando a sé anche alcuni notevoli esponenti dell'ultima generazione musicale: oltre ad Akon (e Lenny Kravitz) compare pure il rapper 50 Cent. L'album, simmetricamente suddiviso in ballads e in tracce più "dinamiche", mostra un palese, seppur timido tentativo di "avanguardia" verso le nuove tendenze, contemporaneamente percepiamo la tradizione Pop/ R&B/ New Jack Swing puramente made in MJ, ancora dominante nell'ultimo Invincible.
Il primo estratto, Hold My Hand, performato con Akon, è una gradevole e moderna ballad Pop/R&B, richiamante i fasti delle analoghe I Just Can't Stop Loving You, The Girl Is Mine e You Are Not Alone, anche se si percepisce una sorta di "predominanza" dell'artista secondario. Più lirica e malinconica risulta addirittura essere Much Too Soon, priva di percussioni, scandita da archi, violini e fisarmoniche, accostabile a Childhood. Keep Your Head Up, Best Of Joy e (I Like) The Way You Love Me (già comparsa come outtake in The Ultimate Collection del 2004) sono ballads più ritmate, dolci e romantiche, ispirate dal contemporaneo R&B venato di Soul e Lounge.
50 Cent ha presentato questa traccia come la Thriller del 2010: sto parlando di Monster, con featuring del rapper sopra menzionato. Caotica e pulsante canzone Dance-Urban/Hip Hop, possiede una introduzione con tanto di urletti tipici del più celebre successo datato '82, e persino un piccolo riferimento a Jam (Dangerous, 1991, ndr.).
Un ballabile Pop/R&B contraddistingue l'altrettanto martellante Hollywood Tonight, nella quale Jacko utilizza persino auto-tune e vocoder; e sprazzi di leggera elettronica sono coinvolti in Behind The Mask, altro esempio Funky/R&B-Pop. Quest'ultima, scritta da Chris Mosdell e Ryuichi Sakamoto, passò dal 1979 al 2010 nelle mani di svariati artisti, prima di essere considerata da Jackson durante la recording session di Thriller (1982). Egli la incise, ma non finì nella tracklist del famosissimo album fino alla recente decisione della Sony di includerla in Michael. Ivi è anche inserita la precedentemente leakkata (I Can't Make It) Another Day, concepita con Lenny Kravitz addirittura prima dell'uscita di Invincible (2001). Si tratta di un piacevole brano R&B/ Rock dalle sincere influenze kravitziane. Sottolineo, tuttavia, un debolissimo featuring del rocker, il quale esegue pochi e scarni versi.
Lascio per ultima Breaking News, traccia più anacronistica se confrontata con le rimanenti contenute nell'album: può essere descritta come una riproposizione, seppur interessante, di quel New Jack Swing/R&B ispirato a Scream e Black or White, inadatta a proporre un Jackson più evoluto e moderno.
Queste sono le dieci tracce che la Sony ha deciso di includere in Michael. Nessuno potrà mai accertarsi la volontà di Jacko circa la loro pubblicazione, ci resta tuttavia un valido e gradevole album, un assaggio dell'ultimo lavorio del King, dell'ultimo suo disperato tentativo di ritornare a spadroneggiare nel music - biz che lo aveva dimenticato. Consiglio l'album anche a coloro che sospettano, con disgusto, una qualsiasi speculazione mediatica sulla figura mitica di Michael Jackson: soprattutto perché questo è il primo di una serie di lavori postumi che proseguiranno imperterriti almeno fino al 2017. Sony constituit.
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