"Gli uomini, non avendo nessun rimedio contro la morte, la miseria e l'ignoranza, hanno stabilito, per essere felici, di non pensarci mai." B. Pascal
Ma anche di parlarne il meno possibile, come se ciò fosse sufficiente a scongiurarle e a posticipare il più possibile il momento della dipartita. E così, non appena si tocca l'argomento trapasso via agli scongiuri, alle facce imbarazzate e ai gesti apotropaici...
Quando si pensa alla morte, per lo più si pensa a quella altrui. Ralph Emerson diceva che i grandi geni avevano le biografie più brevi, a confermare che si muore, in fondo, come si è vissuto. Gli eroi muoiono da eroi e le rockstar da rockstar... ma qualcuno, negli Stati Uniti si è preso la briga di scoprire come decede la gente comune. Michael Largo ha raccolto ed esaminato migliaia di certificati di morte ed analizzato una mole impressionante di dati statistici per un intero decennio. Il risultato è un'enciclopedia, ovviamente in ordine alfabetico e con tanto di illustrazioni, di più di quattrocento diverse voci di cause di morte, il tutto integrato da episodi documentati, note storiche, un approfondimento sulle principali usanze funebri di tutti i tempi e una curiosa carrellata di "ultime parole famose".
Sembrerebbe un'operazione macabra e per qualcuno forse poco rispettosa della vita umana. In realtà la soluzione vagamente ironica fa avvicinare il lettore a fenomeni che difficilmente, altrimenti, sono presi in considerazione. Perchè è impressionante constatare come le cause di morte siano passate da circa un centinaio nel XVIII secolo alle tremila attuali, nonostante i progressi tecnologici che, anzi, spesso si dimostrano fonte di nuovi ed insospettabili pericoli. Ed è fastidiodo scoprire come un'indagine del genere abbia infastidito non poco alcune lobbies, come quella dei produttori di armi o delle aziende farmaceutiche, impegnate quotidianamente a cercare di camuffare i decessi provocati da "effetti collaterali" dei rispettivi prodotti, in disgraziati incidenti.
Di sicuro la rilevazione statistica risente molto dell'influenza geografica. Insomma siamo negli Stati Uniti e lo sport e l'animale più pericolosi risultano il football e il grizzly.
Ma se il Petrarca sosteneva che "Un bel morir, tutta la vita onora", che dire delle 21 mascotte che hanno lasciato questo mondo dal 1975 ad oggi a causa del caldo infernale patito sotto gli ingombranti costumi o della particolare violenza di qualche fanatico fan? O dei 13 omicidi avvenuti dal 2001 ad oggi come diretta conseguenza di talk show/reality show/quiz televisivi?
Ma vorrei concludere con le 415 vittime dell'allergia allo sperma decedute dal 1958 ad oggi per le quali vi chiedo un minuto di raccoglimento.
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