Flammende Herzen segna il debutto di Michael Rother da solista dopo la scissione con Dinger dei NEU! per la diversità di idee emerse da NEU!75. In effetti qui ci si rende conto della diversa concezione della musica che avevano i due (soprattutto ascoltando i dischi dei La Düsseldorf).

Piccola premessa da fare: qui non c'è nulla che i NEU! non abbiano detto, quindi se ci si rassegna al fatto che i 3 cd del duo sono un opera più unica che rara, ma che nonostante ciò la vita e la musica va avanti, allora forse apprezzeremo al meglio Flammende Herzen.

In quest' album (nettamente il migliore del periodo solista di Rother), Michael si trascina nel bagaglio culturale ereditato nella sua precedente vita, quelle atmosfere cupe e quell'incedere meccanico e demoniaco, tipico di canzoni dell'era NEU! quali "Fur Immer", "Hallogallo" o "Lila Engel". Ma nonostante ciò il risultato sembra più orecchiabile ed accessibile (grazie all'uso del synth che rende maggiormente piacevole questo lavoro).

Inoltre qui Rother decide di salire in cattedra circondandosi del solo Liebezeit alle percussioni, suonando chitare, basso, organo, piano e sintetizzatore.

Si passa quindi da atmosfere cupe e minimaliste come in "Zyklodrom" e  "Feuerland" a contesti più melodici come in "Karussell" o la spledida suite qual'è la Title-track in cui sembra volare sulla falsa riga di "Seeland". Piccola chicca sono i due remix finali del brano "Flammende Herzen" in cui si può parlare anche di ambient o di chill-out.

Come detto in precedenza non c'è nulla che non sia stato detto, fatto o soltanto abbozzato ai tempi dei NEU!, nonostante ciò il disco in questione resta un grande lavoro di un gran chitarrista visionario qual'è Michael Rother.

Se vi piace il genere cercatelo, non ne rimarrete delusi.

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