L'unica cosa bella de «La Regina dei Dannati» è la colonna sonora. La storia, che in teoria dovrebbe esser tratta dall'omonimo romanzo di Anne Rice, maestra del genere gotico (ricordiamo «Intervista col Vampiro», «Armand il Vampiro», «Pandora»), è completamente stravolta e incomprensibile rispetto al testo originale.
Gli interpreti (Steuart Townend nel ruolo di Lestat e la compianta Aaliyah nel ruolo della regina Akasha) sono improbabili, insicuri nelle loro interpretazioni e fisicamente lontani anni luce dalla descrizione che ci da di loro la Rice. È normale che un intero romanzo, quando viene trasposto nella versione cinematografica venga ridotto; è altresì normale che alcuni passaggi vengano cambiati. Ma qui si tratta di un totale stravolgimento della storia. Mancano passaggi importantissimi, mancano quasi del tutto personaggi cardine (gli Antichi sono solo delle comparse, quando nel romanzo sono i veri protagonisti della storia); i costumi sono dozzinali e non rispettano neanche vagamente l'epoca storica a cui si riferiscono (la regina Akasha dovrebbe essere una sovrana egizia ma a giudicare dai costumi di scena pare Teela, la compagna di He-Man!).
Un film brutto e noioso. Townsend, nei suoi tentativi di sembrare un vampiro affascinante e sensuale, diventa effemminato e goffo: penso che chiunque abbia letto il romanzo della Rice bocci questo film su tutti i fronti; chi invece non l'ha letto, dubito possa trovarlo un film accattivante o anche solo guardabile. L'unica stellina assegnata a questa pellicola è dovuta alla colonna sonora, che presenta ottimi pezzi, quali «Forsaken» di David Draiman dei Disturbed, «Redeemer», di Marilyn Manson, «Cold» degli Static-X e diversi altri pezzi interessanti.
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