Sappiamo tutti che cosa significhi parlare di "1984": un'opera profetica, immortale, l'archetipo stesso di un intero filone letterario, tanto celebrata quanto ironicamente incompresa. E se non per spiegare ulteriormente il messaggio "salvifico" di codesta opera alla massa ignorante (per molti il titolo non è altro che un album dei Van Halen!), non vedo motivi per cui questo film debba essere uscito: tanto per essere chiari, a me 'sto film non è piaciuto.

Piatto, noioso, e per giunta, inconcludente: l'ironia sta che è proprio la potenza dell'immagine a "distruggere" il vero messaggio dell'opera, ossia, una visione del mondo non legata in un contesto di tempo e di spazio, ma essenzialmente simbolica e trascendente, intrinsecamente filosofica. A distanza di anni, non passa giorno senza cui non ricolleghi qualunque aspetto della realtà che stiamo vivendo a "1984", mentre ciò che ricordo del film sono il culo della protagonista femminile e la costante tonalità di grigio che domina l'intera pellicola, e non basta neppure la presenza di John Hurt per alzare un po' il tono.

L'intero messaggio viene edulcorato, istituzionalizzato, privato di ogni capacità comunicativa proprio perché relegato in un manierismo allarmante, il che signfica, direte voi? Non porto catene, tute, numeri sul braccio, quindi, sono libero, non vedo cadaveri davanti casa o rastrellamenti, quindi, viviamo in pace e in serenità, non ho pensieri, preoccupazioni, dubbi o di conseguenza interessi ed è proprio grazie a ciò che sono felice: è questa la grande illusione ed è questo il grande problema di questo film, che con l'intento senz'altro onorevole di rendere più accessibile il pensiero Orwelliano lo svaluta e lo svilisce rendendolo schiavo delle apparenze e dello scorrere del tempo. Ed è la stessa, vitale, differenza tra dittatura e totalitarismo: l'una ti pone davanti ad un nemico visibile, conosciuto, che sfrutta il suo potere in modi altrettanto tangibili, l'altro invece rimane invisibile, nascosto, occultato, in modo che tutti pensino che non ce ne sia traccia, che sia tutto un brutto ricordo di un passato inglorioso, mentre viene ci imposto un solo modo di pensare, un solo modo di agire, un solo modo di vivere (esempi? in alcuni stati il Microchip sottocutaneo è già una realtà).

Lo diceva pure Keiser Soze, "il più grande inganno del Diavolo è far credere che non esista..."

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