Quando acquistai questo disco, appena capivo cosa era il jazz; e non capivo cosa cavolo ci facesse la chitarra in un trio che suonava questo genere musicale: è uno strumento nato per suonare il rock, pensavo, non scherziamo... (beata ignorante gioventù!).
Quando fu inciso questo concerto, Montreux era la sede del più bel festival jazz del mondo: già, era... E quella sera suonarono anche il McCoy Tyner group con Freddie Hubbard, Joe Henderson e John Scofield e un solo set di Al DiMeola. Quando questi si incontrarono, io non ero ancora ventenne: giusto venti anni sono passati da allora, da quel 14 luglio del 1986 in cui Michel Petrucciani decise di chiamarli a suonare con lui sul palco di quella stupenda città svizzera: Jim Hall, chitarrista, Wayne Shorter, sassofonista.
Quando ascolterete questo CD sarete impressionati da quello che, nel booklet, viene descritto come "the powerful silence of 3,500 people".
Andiamo con ordine, partendo dall'antefatto. Hall e Petrucciani avevano suonato già assieme, nel dicembre dell'anno precedente in quel di Parigi, e la cosa si percepisce man mano che le tracce avanzano: tra i due c'è un feeling naturale, tanto che i due suonano come se fossero complementari uno dell'altro. Shorter fa il terzo "incomodo": la sua presenza si percepisce sempre, anche se, dal terzo brano in avanti, inspiegabilmente sparisce, per ricomparire in tutto il suo splendore nella traccia finale. L'inizio, comunque, è tutto suo con i primi minuti di "Limbo", sua creazione, che si sviluppa lasciando la scena equamente tanto alla chitarra quanto al pianoforte, per confluire nel finale a tre. "Careful" è figlia della mente di Hall, e si sente che è stata concepita per il suo strumento. Il ritmo è sostenuto quel tanto che basta, fino a quando non arriva "Morning Blues", e si capisce che è un pezzo petruccianiano per quella vena malinconica che scorre in un tempo lento, dove sin dal principio il sassofono stride e tira le note fino a strappare il cuore. "Waltz New", "Beatiful Love" ed il pezzo migliore, "In a Sentimental Mood" sono una chiacchierata musicale, la vita, le sue pieghe ed i suoi risvolti discussi tra due vecchi amici, uno alla chitarra e l'altro al pianoforte: il tono della discussione è sempre bonario, a volte si alza con enfasi, mai con cattiveria; altre si abbassa per raccontare sottovoce una confidenza o la melanconia per quello che non va. Il finale è nella caraibica "Bimini", in un minuto ininterrotto di applausi e la sensazione che manchi il bis concesso, più che altro per motivi legati allo spazio disponibile sul vinile in cui originariamente fu stampato.
Difficilmente mi esprimo con il massimo voto per un disco dal vivo. Ma le jam sassion live, nel mondo del jazz, sono un discorso a parte, molto differente da quello dei concerti di un singolo musicista o di un gruppo in altri ambiti musicali. Michel, scusa il sentimentalismo, ma si sente molto la tua mancanza!
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