E da dove sbuca questo mo? Da quale universo ovino è uscito fuori?

Qualcuno lo ricorderà sicuramente, Michele Pecora, campano sanguigno, tra i migliori esponenti del pop da classifica della fine degli anni 70 e l'inizio degli anni 80 in Italia. Autori di brani veramente niente male, ancora oggi è ricordato nelle trasmissioni rievocatrici di artisti passati che hanno intasato le radio con i loro brani vertice. Passa qualche anno finchè riesce a firmare contratti che lo portano al suo primo album. Prima di quest ultimo, si ritagliò il suo spazio grazie al brano 'Era Lei', uscito come singolo. Sarà il 1980 l'anno fondamentale per Pecora (fa un po ridere chiamarlo solo per cognome ma vabè), anno in cui riesce a registrare per l'appunto il primo album omonimo. Album omonimo che è davvero, a modesto parere dello scrittore, un ottimo esempio di semplicità e di leggerezza pop anni 70/80.

Vale la pena analizzare un po le tracce. La prima è a mio parere la canzone piu bella di Michele, nonchè una delle migliori in ambito pop italiano di quegli anni. Si tratta di 'Vestita di Bianco', brano sorretto da uno spensierato giro di chitarra acustica e che racconta dell' arrivo della morte visto come una vera e propria figura animata nella vita del protagonista, che prima di morire guarda in modo nostalgico il suo passato prima di lasciarsi andar via. A mio dire, meravigliosa. Carina ed orecchiabile 'Un Giorno Insieme' , ancora sorretta da un bel giro chitarristico. Spicca indubbiamente la bella 'Te Ne Vai', altro brano che portò successo nelle tasche del cantautore salernitano. Non per niente partecipò anche al Festivalbar, e la canzone possiede addirittura un video ufficiale reperibile su Youtube, in un epoca in cui ciò non era consuetudine. La storia di un addio raccontato attraverso dolcezza e malinconia, in un finale in cui il protagonista vede l'amata andar via come se cio fosse inevitabile e previsto (Te ne vai senza parlare/ Ti direi non mi scordare/ Non ci sei, la mente vola/ Griderei, mentre da sola te ne vai). Insomma, davvero piacevole. Senza dubbio piacevole la successiva 'Ritrovarti', quasi l'altra faccia della medaglia del brano precedente, in cui al posto di un addio è narrato un dolce incontro con una persona del passato. Sicuramente piacevole anche la bella 'Cieli di periferia'.

Ma la canzone forse piu famosa dell' ovino col microfono è sicuramente la finale 'Era Lei'. Scritta nel 1979 e gia pubblicata come singolo, il brano riscuote un ottimo successo. E continua a riscuoterlo date le tante critiche fatte a Zucchero per l'evidente plagio al brano in questione con la sua 'Blu'. Ed il plagio di Zucchero ha sicuramente reso il nome di Michele Pecora piu familiare alla gente. In un certo senso, se serviva questo per far conoscere le sue canzoni, che ben sia venuto. Plagi apparte, si tratta di un bel brano davvero, narrante la nostalgia delle sere d'estate e della compagnia di una persona speciale ormai persa nel mondo dei ricordi (Poesie d'estate, dimenticate/ Nel fumo di una sigaretta lei), il tutto culminante nell' addio probabilmente dovuto alla fine di un amore estivo. Bella, bella e bella.

Sembra che la fine degli anni 80 abbiano determinato anche la fine del relativo successo del cantautore, che nel decennio successivo si dedicò allo scrivere testi per altri artisti (Barbara Cola e Lighea che partecipò nel 95' a Sanremo con un brano scritto da Michele). Vale la pena riscoprirlo.

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