Fate voi. Ma per quanto mi riguarda i Bad Seeds senza Mick Harvey sono belli che andati.

Il rosso d'Australia (da non confondere con l'altresì noto "Rosso di Detroit") ha lasciato i Bad Seeds lo scorso gennaio dopo essere stato l'ombra di Nick Cave per oltre trent'anni. Era già al suo fianco ai tempi dei Boys Next Door e dei Birthday Party. In molti forse storceranno il naso, ma i Bad Seeds sono (erano) anche e soprattutto una sua creatura.

Tuttavia ridurre l'intera carriera di Mick Harvey alla sua lunga e produttiva collaborazione con Nick Cave sarebbe ingiusto. Polifunzionale strumentista, produttore e ottimo compositore e scrittore di canzoni d'amore, di morte e di altre sciocchezze (cit.), Mick ha negli anni portato avanti una infinità di collaborazione e progetti paralleli.
In compagnia dei vari Rowland S. Howard, Epic Soundtracks e Alexander Hacke entra a far parte dei Crime and the City Solution (probabilmente una delle migliori realtà australiane di sempre) dell'amico Simon Bonney. Anita Lane, Hugo Race, John Parish e P.J. Harvey (in Stories From the City, Stories From the Sea) sono solo alcuni dei nomi con cui si è incontrato nel corso degli anni.

Negli anni novanta escono Intoxicated Man e Pink Elephants, due dischi di canzoni di Serge Gainsbourg tradotte in inglese dal francese. Tra il 2005 e il 2008, invece, Mick Harvey pubblica quattro nuovi lavori. I bellissimi One Man's Treasure e Two of Diamonds. Un live registrato al Bush Hall di Londra (Three Sisters).

Il quarto disco è appunto questo "Motion Picture Music '94-'05". Disco che, come suggerisce il titolo, è una raccolta di brani (ventisette) composti dal nostro eroe per il cinema. Australiano ed europeo. 

I film in questione per la verità sono poco noti e, almeno in suolo italico, di complessa reperibilità. I lungometraggi "Rosehill" (di Mari Cantu) e " Chopper" (di Andrew Dominik). "Sparrow" e "Rien Ne Vas Plus" sono due misconosciuti cortometraggi. "Lighting Fires" è un documentario sul pittore australiano Tim Storrier. "The Man Who Made History" è un omaggio al Capitano Frank Hurley, fotografo regista ed esploratore dei primi anni del secolo scorso.

Mick Harvey aveva già avuto a che fare con il grande schermo - vedasi, tra le altre, la colonna sonora di "Ghosts... of the Civil Dead" di John Hillcoat - e in questo caso fa tutto da solo. Scrive i pezzi e se li suona. I brani migliori di questa antologia sono quelli che fanno parte della colonna sonora di "Go For Gold" di Lucian Segura. E' qui che viene in aiuto Warren Ellis e i risultati sono davvero strabilianti. In "The Polish Market" e "The Farewell Song" (cantata da Nick Cave) il violino di Ellis è selvaggio e fa un gran casino. Proprio come le ballate dei rumeni Taraf de Haïdouks, cui Harvey a questo giro si ispira liberamente.
Altrove Mick si salva con la sua solita classe. Sono particolarmente riuscite le tre tracce che fanno parte della colonna sonora di Lighting Fires. Su tutte il bellissimo tema per pianoforte.

Sebbene il contenuto della raccolta sia inevitabilmente assai eterogeneo, non ci sono cadute di stile in "Motion Picture Music '94-'05". Ma, va bene, niente di trascendentale.

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